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Tragico incidente sul lavoro nella tarda mattinata di oggi, 26 novembre, in una ditta tessile di Montemurlo. Attorno alle 11, un operaio di 40 anni, Fulvio Piscitelli, residente a Prato, è morto dopo essere caduto dalla copertura di una torcitura in via Aniene dove erano in corso alcuni lavori.
L'uomo è morto sul colpo. Inutili i soccorsi tentati dal personale inviato dal 118. Sul posto sono sopraggiunti i tecnici della prevenzione dell'Asl e i carabinieri della Tenenza di Montemurlo.
Secondo quanto emerso, l'uomo, caporeparto dell'azienda, era salito sul tetto del capannone per controllare i lavori di riparazione che erano appena terminati. La ditta infatti, fa parte di un gruppo più grande che ha sede a Lecco. Piscitelli era una sorta di responsabile dell'azienda di Montemurlo.
Per salire ha usato l'apposita piattaforma della ditta incaricata dei lavori, con l'aiuto di un responsabile della ditta stessa. Una volta sopra ha messo il piede sul lucernario che ha ceduto. Si è aperta quindi una voragine che ha fatto precipitare il quarantenne, finito a terra dopo un volo di circa 8 metri. Per l'uomo non c'è stato niente da fare. La Procura ha disposto l'autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni.
I tecnici dell'Asl hanno effettuato delle riprese anche con un drone per avere un quadro completo del contesto in cui è avvenuto l'incidente in modo da accertare eventuali violazioni della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, ha inviato un messaggio di cordoglio: "Si tratta di una tragedia, che mi colpisce profondamente e desidero esprimere alla famiglia della vittima le mie personali condoglianze e di tutta la comunità montemurlese. Saranno le indagini delle autorità preposte a ricostruire la dinamica dell'accaduto ed eventuali responsabilità. – continua Calamai – Ciò che è certo è che è necessario l'impegno di tutti per rafforzare la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Non bisogna abbassare la guardia, perché di lavoro non si può morire. Dobbiamo mantenere sempre alta l'attenzione su questi temi e avere tutti quanti la consapevolezza del rischio. Forse il Covid ha distolto l'attenzione pubblica su questo problema, ma è inaccettabile sapere che solo nei primi nove mesi del 2020 l'Inail ha conteggiato 972 denunce di infortunio mortale. Le morti sul lavoro sono ferite profonde che colpiscono ciascuno di noi, un vero problema sociale".
L'uomo è morto sul colpo. Inutili i soccorsi tentati dal personale inviato dal 118. Sul posto sono sopraggiunti i tecnici della prevenzione dell'Asl e i carabinieri della Tenenza di Montemurlo.
Secondo quanto emerso, l'uomo, caporeparto dell'azienda, era salito sul tetto del capannone per controllare i lavori di riparazione che erano appena terminati. La ditta infatti, fa parte di un gruppo più grande che ha sede a Lecco. Piscitelli era una sorta di responsabile dell'azienda di Montemurlo.
Per salire ha usato l'apposita piattaforma della ditta incaricata dei lavori, con l'aiuto di un responsabile della ditta stessa. Una volta sopra ha messo il piede sul lucernario che ha ceduto. Si è aperta quindi una voragine che ha fatto precipitare il quarantenne, finito a terra dopo un volo di circa 8 metri. Per l'uomo non c'è stato niente da fare. La Procura ha disposto l'autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni.
I tecnici dell'Asl hanno effettuato delle riprese anche con un drone per avere un quadro completo del contesto in cui è avvenuto l'incidente in modo da accertare eventuali violazioni della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, ha inviato un messaggio di cordoglio: "Si tratta di una tragedia, che mi colpisce profondamente e desidero esprimere alla famiglia della vittima le mie personali condoglianze e di tutta la comunità montemurlese. Saranno le indagini delle autorità preposte a ricostruire la dinamica dell'accaduto ed eventuali responsabilità. – continua Calamai – Ciò che è certo è che è necessario l'impegno di tutti per rafforzare la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Non bisogna abbassare la guardia, perché di lavoro non si può morire. Dobbiamo mantenere sempre alta l'attenzione su questi temi e avere tutti quanti la consapevolezza del rischio. Forse il Covid ha distolto l'attenzione pubblica su questo problema, ma è inaccettabile sapere che solo nei primi nove mesi del 2020 l'Inail ha conteggiato 972 denunce di infortunio mortale. Le morti sul lavoro sono ferite profonde che colpiscono ciascuno di noi, un vero problema sociale".
Edizioni locali: Montemurlo | Prato