Le prime risposte sull’incendio di venerdì 26 luglio al poligono di Galceti arriveranno dalle autopsie sui corpi delle vittime. Ieri l’esame autoptico su Gabriele Paoli, 67 anni, direttore di tiro, oggi, giovedì primo agosto, su Alessio Lascialfari, il 65enne che, secondo la procura, non avrebbe dovuto trovarsi nel punto in cui sono divampate le fiamme, vale a dire sulla linea di tiro. Le famiglie delle vittime hanno nominato gli avvocati: la famiglia Paoli si è rivolta all’avvocato Enrico Guarducci, l’altra all’avvocato Tommaso Cocci. I due legali, dunque, stanno seguendo dall’inizio l’inchiesta che si preannuncia lunga e delicata. La procura procede per omicidio colposo plurimo e incendio. Massima la riservatezza su eventuali indagati ma, considerando che l’autopsia è un esame irripetibile, potrebbero essercene. All’anatomopatologo incaricato dalla procura di eseguire l’autopsia – il dottor Brunero Begliomini – è stato affidato anche il compito di valutare il tipo di ferite riportate da Leandro De Simone, il 46enne sopravvissuto che è ricoverato al Centro ustioni di Pisa con ferite molto gravi sul 35 per cento del corpo. In più, la procura ha nominato un secondo consulente specializzato in chimica per accertare cause e dinamica del rogo.
Intanto, a sei giorni dall’incendio che dal poligono di tiro si è propagato al bosco del Monteferrato, area protetta e di grande pregio ambientale, riapre il parco di Galceti chiuso con un’ordinanza sindacale negli stessi momenti in cui tutta la zona stava trasformandosi in un concentrato di sirene e soccorritori: da una parte la speranza, purtroppo vana, di salvare le persone rimaste intrappolate nel poligono, dall’altra la grandissima preoccupazione per l’avanzata del fuoco verso il bosco. Solo ieri notte si sono concluse le operazioni di bonifica anche se il monitoraggio dell’Antincendio boschivo della Regione Toscana proseguirà ancora nei prossimi giorni per scongiurare che eventuali focolai possano prendere vigore. Il parco di Galceti dunque riapre ma non mancano le raccomandazioni: la prima, non avvicinarsi all’area divorata dal fuoco perché non è garantita al cento per cento la stabilità degli alberi; la seconda riguarda invece la presenza di colonne di fumo anche a causa delle temperature molto alte di questi giorni.
L’incendio ha percorso otto ettari di bosco e solo il lavoro incessante del personale dell’Antincendio boschivo regionale e di 100 volontari arrivati da tutta la Toscana, ha evitato danni maggiori. Tre gli elicotteri che per più di 24 ore hanno sorvolato i cieli di Galceti per scaricare l’acqua prelevata dai laghetti della zona.
Ringraziamenti al sistema di protezione civile di Prato sono arrivati dalla sindaca Bugetti che ha sottolineato la competenza, preparazione e organizzazione di chi ha lavorato durante l’emergenza e nei giorni successivi, anche quelli molto difficili. Appello ai cittadini ad avvertire subito i soccorritori se dovessero vedere focolai e fiamme. (nt)
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