Categorie
Edizioni locali

Tragedia di via Firenze, l’autopsia conferma l’omicidio-suicidio. Le figlie probabilmente affidate ai nonni in Sicilia


Redazione


E’ stata la mano di Giuseppe Milazzo a uccidere a coltellate prima la moglie Desirè Zumia e poi a infliggersi la ferita mortale all’addome, con la punta del coltello che ha raggiunto il cuore. L’autopsia ha cancellato anche gli ultimi dubbi su quanto avvenuto la mattina di venerdì 6 maggio nella palazzina di via Firenze 123 dove abitava la coppia. Lui, 38 anni, operaio tessile di origine siciliana; lei, 34 anni, impiegata presso una gioielleria ai Gigli, anche lei di origine siciliana.L’esame autoptico, eseguito dal medico legale Brunero Begliuomini su richiesta del pm Roberta Pieri, ha così confermato quanto ipotizzato fin dai primissimi minuti dopo la scoperta del dramma. In quella casa si era verificato un omicidio-suicidio, probabilmente frutto di una lite degenerata tra i due coniugi che erano in procinto di separarsi dopo il matrimonio celebrato appena un anno fa mentre la convivenza andava avanti già da 10 anni.La procura e gli investigatori mantengono il riserbo sui particolari emersi dall’autopsia e non vogliono esprimersi sia sul numero di coltellate inferte dall’uomo alla donna sia sull’esatta dinamica di quanto avvenuto quella terribile mattina. Alcune ferite da taglio trovate sia sulla mano di Giuseppe sia su quelle di Desirè avevano fatto pensare ad una colluttazione tra i due, prima dell’accoltellamento. Ipotesi plausibile ma che non cambia l’ordine delle cose: a uccidere è stato Giuseppe Milazzo che, dopo aver accoltellato a morte la moglie, ha chiamato lui stesso i carabinieri, per poi tornare nella camera da letto dell’eccidio, chiudersi dentro mettendo un mobile a bloccare la porta per poi uccidersi con una sorta di harakiri.La figlia della coppia, di appena 4 anni, che era presente in casa, non avrebbe quindi visto i cadaveri dei genitori. Anche se pare certo che abbia visto il padre imbrattato di sangue, come ha detto ai carabinieri e ai vigili del fuoco quando ha aperto loro la porta di casa. Di sicuro, però, se c’è stata una lite e, soprattutto, se c’è stata una lotta, deve aver sentito i genitori gridare e urlare. Adesso la bambina si trova affidata ai nonni, venuti insieme agli altri parenti dalla Sicilia. Con lei c’è anche la sorella più grande, avuta da Desirè da un’altra relazione. La ragazzina, che ha 16 anni, frequenta il liceo Copernico e venerdì mattina era a scuola quando è avvenuta la tragedia. sia lei sia la sorellina sono seguite anche da psicologi e nel giro di pochissimo il Tribunale dei minori di Firenze deciderà sull’affidamento temporaneo delle due sorelle. E’ probabile che siano date ai nonni materni, che vivono a Palermo. E in Sicilia, con tutta probabilità, si svolgeranno anche i funerali di Giuseppe Milazzo e di Desirè Zumia.
logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia