Quattro telefonini e cinque grammi di cocaina sono stati sequestrati nel corso di una perquisizione nel reparto di media sicurezza del carcere di Prato. Non si tratta del primo ritrovamento e sequestro di telefonini nella disponibilità dei detenuti. La notizia è stata resa nota dal Sappe. Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria torna a chiedere un piano urgente per la sicurezza dentro la casa circondariale e lo fa con il segretario nazionale e il segretario regionale, Donato Capece e Francesco Oliviero. I due sindacalisti sottolineano la preparazione e la professionalità degli agenti in servizio alla Dogaia. “La realtà dell’istituto pratese è sempre più preoccupante: qui, ma anche altrove, serve con urgenza un piano di controllo per evitare l’ingresso di telefoni e droga. Ci auguriamo che l’arrivo di un nuovo direttore e di un nuovo comandante di reparto possa ripristinare condizioni normali”. Quanto all’introduzione di sostanze stupefacenti, il sindacato auspica “una accelerazione nella costituzione del nucleo cinofili per il distretto Toscana e Umbria, strumento indispensabile per rafforzare i controlli”. Oltre a questo, rilanciato l’allarme sulla massiccia presenza di detenuti tossicodipendenti in cura o inseriti in percorsi di disintossicazione. “Nel 2023 – sottolinea Sappe – il 38 per cento dei detenuti entrati in carcere risultava tossicodipendenti, stiamo parlando di circa 16mila persone. Per la Toscana la percentuale era intorno al 20 per cento”.
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