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Una delle loro vittime, schiacciato da tassi usurai che arrivavano anche al 220%, era pronto a vendere anche la casa del figlio pur di far fronte alle continue richieste, condite da minacce e intimidazioni di vario tipo. Ma alla fine, dopo tre mesi di serrate indagini portate avanti congiuntamente dai carabinieri e dalla Guardia di finanza di Prato, le manette sono scattate ai polsi di due italiani (un 36enne residente a Montemurlo e un pistoiese di 46 anni), accusati in concorso di usura ed estorsione. Ma militari e Fiamme gialle non si sono limitati ad eseguire gli arresti disposti dal gip su richiesta della procura, ma hanno anche sequestrato 7 auto di grossa cilindrata, tra unità immobiliari a Prato, quote di quattro società pratesi, 17 polizze assicurative per un valore complessivo di un milione di euro e 156 conti correnti aperti presso varie banche. Tutto questo, in caso di accuse confermate dal tribunale, sarà confiscato dallo Stato, sulla base delle misure preventive patrimoniali previste dalla legge antimafia e applicate per la prima volta proprio dalla procura di Prato.I due usurai avevano tra i loro “clienti” alcuni imprenditori pratesi, soggetti estremamente deboli in questo periodo di grave crisi e con il sistema bancario che non sempre è in grado di dare risposte celeri ed efficienti. E’ facile così cadere nel tranello di canali finanziari collaterali che, spesso, nascondono bande di strozzini senza scrupoli. In questo caso i tassi applicati variavano dal 70 al 220% e pur di riscuotere gli usurai non esitavano a ricorrere alle maniere forti: minacce ed intimidazioni e, in almeno un caso, anche vere e proprie aggressioni fisiche. Al momento sono state individuate sei vittime, due delle quali stanno collaborando attivamente con gli inquirenti. Si pensa, però, che possano essere almeno una ventina le persone finite nelel mani dei due strozzini.L’operazione, condotta oggi a Prato dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri, segna l’ennesimo successo investigativo del “pool antiusura” voluto e costituito dalla procura della Repubblica e dalla Guardia di finanza. Con distinte indagini sviluppatesi in meno di un anno, la Fiamme gialle di Prato hanno già arrestato per usura ed estorsione 19 persone. Ma il dato più significativo è rappresentato dal fatto che, grazie alla positiva sperimentazione delle misure preventive patrimoniali previste dalla legislazione antimafia anche per i reati di usura, si è già pervenuti al sequestro di 78 unità immobiliari destinate ad essere confiscate dallo Stato, 11 società, 17 automezzi, 72 polizze assicurative e 454 rapporti bancari riferiti a 62 istituti, il tutto per un valore stimato di oltre 31 milioni di euro.