L’ossessione per la sua ex era tale da non riuscire a controllarsi neanche di fronte a un divieto di avvicinamento e a un divieto di dimora in città fatti scattare in sequenza dalla Procura di Prato di fronte alle denunce della donna, sua connazionale. L’uomo, un cinquantenne del Sud America, continuava a tartassarla con appostamenti, pedinamenti, minacce. Un fuoco di fila attuato di persona o via social e telefono.
L’autorità giudiziaria ha dunque deciso di alzare il livello di protezione chiedendo al gip, lo scorso 3 ottobre, la custodia in carcere. Richiesta accolta. Da venerdì l’uomo è rinchiuso alla Dogaia con l’accusa di stalking. Un segnale forte che viene dato a quanti si dimostrano “sordi” di fronte alle misura adottate dalla magistratura per proteggere le vittime da una pericolosa spirale di violenza.
Stalker si dimostra “sordo” ai provvedimenti del giudice, per lui si aprono le porte del carcere
L'uomo ossessionava l'ex compagna seguendola e minacciandola nonostante i divieti di avvicinamento e di dimora in città emessi dall'autorità giudiziaria
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