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Spedizione punitiva in via Settesoldi: caos tra gli avventori dei locali. Due feriti


Un gruppetto di maghrebini, dopo essere stati respinti da un locale, sono tornati per vendicarsi. Spruzzato spray al peperoncino e usate bottiglie, sedie e tavolini come armi improprie. Le opposizioni attaccano: "Situazione insostenibile, serve il presidio della Municipale". L’assessore Squittieri replica all’opposizione: “ Chi strumentalizza politicamente questo episodio dimostra di non tenere al centro storico e di non attenersi ai fatti”


Redazione


Ancora una notte di violenza in via Settesoldi, cuore della movida cittadina con i suoi tanti locali. Come era avvenuto lo scorso febbraio, anche stanotte, tra sabato 1 e domenica 2 agosto, la piccola strada del centro è stata teatro di una maxirissa con tanto di sedie e tavolini che volavano. Ilò tutto, probabilmente, innescato da una sorta di spedizione punitiva. A farne le spese sono stati due uomini, uno di 32 e uno di 38 anni, rimasti a terra contusi e doloranti. Il primo è stato soccorso in codice giallo dal 118 e portato in ospedale con una brutta ferita alla testa, mentre per il secondo il codice d'urgenza è stato il verde e non è stato necessario il ricovero al pronto soccorso. Sul posto sono intervenute numerose pattuglie della polizia e della municipale.
Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, il parapiglia sarebbe stato provocato da un gruppetto di 7-8 giovani, tutti nordafricani, che sarebbero stati allontanati da un locale, il Pinchos, forse a causa del loro comportamento. I giovani sono tornati poco dopo e avrebbero spruzzato dello spray al peperoncino, provocando il fuggi fuggi dei tanti avventori dei locali della strada. Poi sarebbe nata una scazzottata, forse con la security del locale preso di mira. 
I protagonisti della vera e propria spedizione punitiva, secondo i presenti, farebbero parte del gruppo di spacciatori maghrebini che di solito stazionano in piazza Mercatale. Sarebbero volti noti e forse, proprio per questo, non sono stati fatti entrare nel locale, poi al centro della devastazione.
La polizia sta ora acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza per cercare di identificare gli aggressori.
In via Settesoldi a febbraio andò in scena un episodio simile, per il quale i carabinieri hanno identificato e denunciato i responsabili. In quella occasione si era trattato di una rissa tra bande di giovani italiani, stavolta invece i responsabili sarebbero piccoli delinquenti maghrebini.
LE REAZIONI Sul brutto episodio di stanotte non sono tardate ad arrivare le reazioni politiche. Il primo a riproporre l’attivazione della pattuglia fissa della Municipale nella zona calda è il leader di Prato libera e sicura, Aldo Milone. Poi arriva l’opposizione in Consiglio comunale. "La solita aggressione nella solita via del centro storico, ieri sera, dopo quella di febbraio poco prima del lockdown . scrive Silvia La Vita, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle -. Ancora più grave l'episodio di ieri sera perché si è trattata di una "spedizione punitiva", come se qualcuno si sentisse in diritto di poter fare tranquillamente quello che vuole senza incorrere in nessuna conseguenza. Cosa stiamo aspettando per garantire dei presidi fissi di vigili urbani e forze dell'ordine in orario serale e notturno, che ci scappi un morto? Sono anni che ripetiamo che occorre una pattuglia di vigili urbani a presidio del centro storico nei punti più problematici, che possano fare da deterrente, oltre a pattuglie di polizia e carabinieri, e non fino alle 23, ma fino a che i locali non sono chiusi e le persone non sono defluite. Ci siamo sentiti rispondere le scuse più assurde. La realtà è che non si comprende perché non si riesca a controllare episodi che accadono costantemente nei soliti luoghi, se per incapacità o per altro. Chi ne paga le conseguenze alla fine sono come sempre esercenti e cittadini, e il rischio concreto è che in questa situazione il centro storico possa attirare solo un certo tipo di clientela, scoraggiando chi lo frequenta perchè vorrebbe passare una serata tranquilla".
Ancora più duro l'ex candidato sindaco del centrodestra Daniele Spada: “I fatti avvenuti la scorsa notte in via Settesoldi sono inaccettabili – dice -. Una banda di disgraziati che mette a ferro e fuoco una strada piena di gente, ferisce persone, distrugge locali. Confidiamo che questi delinquenti verranno individuati al più presto dalle forze dell'ordine. L'amministrazione comunale però ha la piena responsabilità politica per quanto avvenuto visto che si rifiuta pervicacemente di mettere le pattuglie della polizia municipale in centro la sera. Non più tardi di due mesi fa, la maggioranza ha bocciato le proposte delle opposizioni in questo senso”.
Per i consiglieri comunale di Fratelli d’Italia, Claudio Belgiorno e Tommaso Cocci è il coordinatore comunale Matteo Cocci: “Cosa può fare il Comune di Prato? Per prima cosa smetterla di far finta che il problema non esista. Il centrosinistra deve smetterla di far finta che Prato non sia diventata la cloaca di quell'umanità che si sposta all'interno della cintura urbana di Prato-Firenze-Pistoia per attività di spaccio di stupefacenti. Ma come possiamo sperare che il grido di dolore di Prato venga ascoltato ai livelli più alti dello Stato, se la sinistra che governa la città continua a far finta che il problema non esista? Più volte abbiamo assistito alle ciglia aggrottate del  centrosinistra quando il centrodestra parla di illegalità e di immigrazione in città. La maggioranza non vuole né vedere né affrontare i problemi nel merito”.
Chiede, invece, un tavolo in Prefettura Patrizia Ovattoni, capogruppo della Lega: "Dato che Biffoni non riesce a gestire la sicurezza in città – dice – è opportuno, necessario ed indifferibile che, in qualità di primo cittadino, chieda un tavolo con la Prefettura per risolvere un problema che sta facendo crescere in modo esponenziale la paura e la preoccupazione nei cittadini e nelle attività del centro storico. on il coinvolgimento della Prefettura sarà possibile mettere in atto, assieme agli altri organi di polizia, dei piani di coordinamento per il controllo del territorio con la Prefettura stessa che faccia da cabina di regia".
L’assessore alle attività produttive Benedetta Squittieri difende l’operato del Comune di Prato per valorizzare il centro storico e definisce gli attacchi “strumentalizzazioni” sottolineando che quanto accaduto non ha niente a che vedere con la movida: “È un vero e proprio problema di ordine pubblico. Saremo sempre a fianco di chi investe in centro storico e in tutte le parti della città e ci adopereremo affinché non sia costretto a subire questo tipo di episodi. Abbiamo 175 telecamere per un investimento 290.000 euro. In questa fase di ripartenza abbiamo messo in atto tutte le azioni possibili per sostenere chi lavora e investe. Continueremo il lavoro di valorizzazione del centro e di collaborazione coi pubblici esercizi. Chi strumentalizza politicamente questo episodio dimostra di non tenere al centro storico e di non attenersi ai fatti. Enfatizzare ai soli fini politici quanto accaduto, ovvero fatti di ordine pubblico, ha il solo scopo di affossare la città e le sue attività economiche non di fare proposte amministrative. Le istituzioni tutte, dal Comune alla Prefettura alle Forze dell'ordine collaborano con le categorie economiche, esercenti e commercianti, con i cittadini perché la città sia valorizzata. Ci aspetteremmo di più da chi, pur in minoranza, dovrebbe avere a cuore la crescita della città Chi vuole la sconfitta del centro storico ci troverà sempre davanti alla sua strada”.
 
 
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