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Un albanese di 22 anni è finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Ad arrestarlo, stamani, sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Prato. Il giovane è accusato di aver tentato di uccidere un connazionale di un anno più vecchio e con il quale aveva avuto un litigio, a quanto pare per motivi legati all’uso di una casa.Il brutto episodio è avvenuto la mattina del 27 ottobre e solo per miracolo non si è tramutato in tragedia. Il 22enne, infatti, si è presentato nel cantiere dove lavorava il rivale e lo ha affrontato con una pistola. Il primo colpo, fortunatamente, non è andato a segno, poi l’arma si è inceppata, costringendo l’aggressore ad una precipitosa fuga a piedi. Quando i carabinieri sono arrivati nel cantiere, allertati dai testimoni che avevano sentito lo sparo, hanno trovato la vittima designata che, visibilmente scosso, ha fornito una prima ricostruzione dei fatti. Ad avvalorare il tutto è stato il rinvenimento di un bossolo calibro 7,65 trovato sul posto. I motivi dell’agguato, secondo quanto ricostruito dai militari, risalirebbero ad una violenta lite tra i due albanesi, originata dal fatto che l’aggressore aveva avuto in uso una casa di proprietà dello zio della vittima. Casa concessa in uso temporaneo ma la cui restituzione veniva rimandata ben oltre il pattuito. A quel punto il 23enne era intervenuto a difesa degli interessi dello zio e si era scontrato con l’altro giovane che, evidentemente, non aveva mandato giù la cosa e ha cercato di vendicarsi. Al termine delle indagini la procura ha quindi chiesto la custodia cautelare in carcere per l’aggressore e una volta emanata la misura dal gip, i carabinieri si sono messi sulla tracce dello sparatore, che è stato fermato stamani alla stazione mentre scendeva da un treno.