Botte alla convivente e in paio di circostanze anche alla figlia della donna, ancora minorenne all’epoca dei fatti, il 2018. Un pratese di 51 anni, accusato di maltrattamenti, è stato condannato a un anno e sei mesi e al pagamento di cinquemila euro a titolo di risarcimento definitivo alla ex, costituita parte civile e assistita dall’avvocato Alessandra Artese. La sentenza è stata pronunciata mercoledì 5 marzo dal giudice del tribunale di Prato, Cavedoni. L’uomo, difeso dall’avvocato Carlotta Taiti, è finito sul banco degli imputati al termine dell’inchiesta condotta dal sostituto Laura Canovai. Diversi gli episodi denunciati dalla vittima: maltrattamenti e aggressioni ripetute negli anni. L’imputato, che agiva in particolare sotto l’effetto di alcol e droga, ha costretto più volte la donna a ricorrere alle cure del pronto soccorso per curare le ferite provocate dalle violenze. In un caso la donna è stata colpita con una testata, in un altro trascinata per I capelli, in un altro ancora presa a schiaffi e pugni. Almeno due gli episodi in cui è rimasta coinvolta la figlia della convivente, anche questi finiti nel capo d’accusa. A carico dell’imputato anche il reato di minacce dal quale è però stato assolto.
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