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Sono complessivamente otto le aziende cinesi chiuse in via di Gello, dopo il blitz effettuato ieri mattina all’interno dell’ex Lanificio Fedora. Alle tre chiuse dalla squadra guidata dai carabinieri si devono infatti sommare le cinque della squadra interforze coordinata dalla questura. Il numero delle ditte e la vastità dell’area hanno infatti richiesto la mobilitazione di un contingente molto numeroso di operatori dove, oltre a carabinieri e polizia, erano impiegati gli agenti della polizia municipale, i vigili del fuoco e i tecnici di Asl, Inps e Asm. L’immobile era già stato controllato in passato ma le attività erano sempre riprese da parte di altre ditte. Adesso, invece, la polizia municipale ha messo i sigilli a tutti i laboratori e potrebbe essere avviato anche il procedimento di dichiarazione di inagibilità, che renderebbe impossibile l’affitto dei locali ad altre aziende. E’ questa la nuova linea portata avanti dalla prefettura di comune accordo con il Comune: la dichiarazione di inagibilità spetta infatti al sindaco. Complessivamente, tra polizia e carabinieri, sono stati trovati 39 clandestini, alcuni dei quali già espulsi e pertanto arrestati.