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Una banda di usurai, di origine napoletana ma residenti a Prato, è stata smantellata dalla Guardia di Finanza che ha agito sotto le direttive del pool antiusura attivato di recente dalla procura di Prato. Complessivamente in carcere sono finite 8 persone, tre arrestate a fine marzo, le altre a inizio di questa settimana. Si è trattato di un’indagine lampo, partita nel 2008 e che ha subito un’accelerata a inizio anno, quando una delle vittime ha trovato il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare i suoi strozzini. L’uomo, un professionista attivo a Prato, aveva ottenuto prima un prestito di 10mila euro, successivamente di altri 40mila euro. Su queste cifre, però, venivano applicati tassi d’interesse fino al 500% su base annua. E se non venivano onorate le rate, ecco che la banda passava alle maniere forti, come il 25 marzo quando nello studio del professionista si era presentata la donna a capo della banda, accompagnata da due “picchiatori” calabresi. Questi ultimi avevano malmenato il poveretto e poi gli avevano sottratto un televisore appena acquistato e ancora imballato. La sera stessa, però, i tre erano finiti in carcere, arrestati dalle Fiamme Gialle che erano intervenuti bloccando il passaggio di soldi dalla vittima ai suoi strozzini.Successivamente le indagini hanno permesso di risalire al resto della banda, che aveva il suo nucleo in una famiglia di Torre del Greco: la donna che era a capo dell’organizzazione, suo fratello e un nipote. Resta da capire se ci fossero collegamenti con la criminalità organizzata, al di là di frequenti riferimenti alla Camorra che, allo stato, sembrano essere stati più che altro escamotage per incutere più terrore nelle vittime. Le indagini hanno consentito di scoprire almeno tre vittime della banda, ma il numero è sicuramente destinato a salire. Dai documenti sequestrati sono emersi prestiti a tassi usurai per almeno 100mila euro, mentre sono stati sequestrati due conti correnti con oltre 60mila euro depositati.Con questi salgono a 13 gli arresti per usura effettuati dalle Fiamme Gialle negli ultimi 8 mesi. Un numero alto, che testimonia come il fenomeno sia purtroppo in aumento. “La difficile situazione economica – hanno spiegato il procuratore Piero Tony e il colonnello Marco Defila – ha fatto sì che sempre più persone rischiano di finire nelle mani degli usurai. Per questo a Prato abbiamo attivato un apposito pool di indagine che, in questi mesi, ha ottenuto risultati brillantissimi. Arrivando anche, per la prima volta in Italia, al sequestro complessivo di 73 unità immobiliari per un valore di 25 milioni di euro”.
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