Una montagna di carte, di intercettazioni, di resoconto delle attività di osservazione, di interpretazione di scelte che – stando alla lettura che viene data dai magistrati della Dda di Firenze – si sarebbero tradotte in interessamenti e in disposizioni amministrative e politiche. All’indomani dell’avviso di garanzia per corruzione con richiesta di arresti domiciliari notificato alla sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, si delineano i contorni dell’inchiesta e delle indagini affidate ai carabinieri del Ros. Contorni che richiamano il “rapporto patologico”, come viene definito dalla procura (sostituti Gestri, Boscagli, Nastasi), tra Bugetti e l’altro indagato di questo procedimento per il quale è stata chiesta la custodia cautelare in carcere, Riccardo Matteini Bresci, imprenditore tessile a capo fino allo scorso anno del Gruppo Colle e con incarichi di massimo rilievo in Confindustria Toscana (tutto naufragato tra maggio e l’autunno del 2024 dopo l’arresto e la condanna con patteggiamento per corruzione).
A legare le due figure, secondo il convincimento degli investigatori, sarebbero stati interessi incrociati in ragione dei rispettivi ruoli: politica e amministratore pubblico Bugetti, imprenditore influente Matteini Bresci. Quest’ultimo, si scorre in molti passaggi delle carte giudiziarie, interessato a tutelare e avvantaggiare le sue imprese, e Ilaria Bugetti a operare nelle sue vesti prima di consigliera regionale e poi di sindaca di Prato (i fatti tornano molto più indietro nel tempo ma le contestazioni riguardano il periodo 2020-2025) per “utilità patrimoniali e non” e come contropartita per l’appoggio che avrebbe ricevuto nelle sue corse come candidata del Pd.
I due indagati, come prevede la legge Cartabia, saranno sentiti dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Firenze che, all’esito, si pronuncerà sulle richieste di restrizione della libertà avanzate dalla procura. Ilaria Bugetti è difesa dall’avvocato Badiani, Matteini Bresci dall’avvocato Lucibello.
La ricostruzione del rapporto tra i due parte da molto lontano (Bugetti è stata sindaca di Cantagallo, il piccolo centro della Val di Bisenzio dove ha sede il quartier generale del Gruppo Colle), ma assume rilevanza in questa inchiesta con l’assunzione dell’esponente Pd alla Broker Techno srl, controllata da una società a sua volta partecipata da altre due della galassia Matteini Bresci. Assunzione datata giugno 2016, anno successivo al primo mandato di Bugetti come consigliera regionale, e la cessazione a luglio 2024, un mese dopo l’elezione a sindaca di Prato. Un lavoro che, spiegano i magistrati, ha fruttato solo nel periodo 2020-2024 circa 48mila euro “senza averlo effettivamente svolto” e “omettendo di dichiararlo agli uffici amministrativi della Regione Toscana. Un rapporto vicendevole che, viene spiegato, sarebbe stato consolidato dall’attività e dall’impegno di Matteini Bresci nelle campagne elettorali Regionali e Comunale con il procacciamento di voti presso logge massoniche e con il reperimento di contributi.
Nei suoi ruoli di amministratore pubblico, Ilaria Bugetti, secondo la tesi della procura di Firenze, si sarebbe adoperata per esaudire le richieste dell’imprenditore. In particolare, ai tempi del Consiglio regionale, Ilaria Bugetti si sarebbe spesa con gli uffici tecnici della Regione per correggere un decreto sui quantitativi di acqua che potevano essere prelevati per la produzione di energia idroelettrica da parte della Hydro Green energy, società di cui era vicepresidente Matteini Bresci. Sempre come consigliera regionale, Bugetti avrebbe agganciato l’assessore all’Ambiente affinché ci fosse un intervento al rialzo dei limiti previsti per gli scarichi delle acque reflue industriali nella fognatura, limiti superati dall’azienda dell’imprenditore e per questo due volte sanzionato.
Nel corso della campagna elettorale per le amministrative di Prato nel 2024, Bugetti – sostengono i magistrati – avrebbe assunto il ruolo di garante tra Confindustria Toscana Nord e la Multiutility a cui gli industriali avevano ceduto le quote detenute in Gida; il fine sarebbe stato quello di fissare da una parte tariffe più basse per i servizi di depurazione, dall’altra varare un programma di finanziamento per la realizzazione della fognatura industriale con il collegamento tra lo stabilimento del Gruppo Colle e il depuratore del Fabbro a Vaiano, senza la quale l’azienda di Matteini Bresci avrebbe dovuto costruire in proprio un impianto di depurazione ai piedi della fabbrica (a proposito di questo capitolo, Confidustria Toscana Nord è intervenuta: “In relazione alla cessione delle azioni della società Gida – ha scritto in un comunicato – l’associazione dichiara con fermezza che l’iter seguito per giungere a tale atto è stato condotto con la massima correttezza e trasparenza dai punti di vista sia amministrativo che di relazione con i diversi attori coinvolti a vario titolo nell’operazione”).
E ancora, in qualità di sindaca, Ilaria Bugetti – sostengono gli investigatori – avrebbe superato le resistenze degli uffici e dei dirigenti tecnici del Comune di Prato adottando una delibera di Giunta che assegnava l’area ex Memorino, a San Giusto, al consorzio Progetto Acqua per lo stoccaggio delle terre di scavo dei lavori relativi alla fognatura industriale; non solo: una volta assegnata l’area pubblica, e a fronte di lamentele circa il canone di locazione stabilito in 22mila euro l’anno, ci sarebbe stato un interessamento quanto meno per ridurre la cifra.
In mezzo a ciò le campagna elettorali e l’appoggio che Matteini Bresci avrebbe assicurato: Bugetti viene rieletta consigliera regionale nel 2020 avendo la meglio sul compagno di partito Nicola Ciolini, e nel 2024 diventa sindaca di Prato al primo turno. Anche – sostiene l’accusa – con i voti e anche con i soldi (27mila euro sui 133mila raccolti) portati da Matteini Bresci che alla loggia massonica a cui appartiene avrebbe mandato “un ordinino” che, tradotto, stava per “votare Bugetti”.
Ora spetta al gip decidere e la decisione sarò presa dopo gli interrogatori. Sarà il giudice valutare le richieste di arresto della procura e ciò avverrà non prima della fine della prossima settimana.
Riproduzione vietata