Affittacamere abusivo con 33 posti letto oltre ad un locale adibito ad attività di cambiovaluta e tatuaggi. E’ quanto hanno scoperto e sequestrato la Squadra mobile e la polizia municipale in seguito agli accertamenti ordinati dal procuratore di Prato, Luca Tescaroli, in un immobile – una villa di pregio in stile Liberty – situato in via del Seminario, di proprietà di un italiano.
A portare a galla la situazione di “profonda illegalità” è stata la collaborazione fornita agli investigatori dal cinese di 47 anni, vittima lo scorso 19 aprile, di un tentato omicidio a colpi di pistola. L’uomo fu trovato in una pozza di sangue in via Meucci e trasportato all’ospedale Santo Stefano per un delicato intervento chirurgico. E’ stato lui a raccontare come, dove e perché è stato aggredito. I colpi di pistola sono stati esplosi, appunto, all’interno della villa e qui, in seguito ad un primo accesso che aveva portato all’arresto di un cinese per la detenzione di una pistola modificata, sono state riscontrate numerose illegalità. Non solo un locale adibito alla trasformazione di armi scacciacani in armi a tutti gli effetti, non solo uno studio per i tatuaggi e il cambio da euro a yuan, ma anche una divisione illecita degli spazi da parte dei gestori cinesi che avevano preso in affitto l’immobile.
Inquilini solo cinesi, sia regolari che sprovvisti del permesso di soggiorno, per una tariffa settimanale di circa 70 euro e mensile di circa 300 euro a testa.
Il controllo ha portato a identificare cinque clandestini che saranno rimpatriati e quindici cinesi regolari.
Le stanze della villa erano state ristrutturate per ricavare piccoli locali “in totale spregio delle prescrizioni urbanistiche ed edilizie esistenti” oltre che in spregio alla “regolamentazione relativa alla sicurezza degli impianti di luce e gas”.
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