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Cucina, bagni, cubicoli usati come dormitori. Il tutto fianco a fianco con i macchinari, in una rischiosa promiscuità con bombole di gas. Questo lo scenario che si sono trovati di fronte gli agenti del nucleo interforze (polizia, vigili urbani, Asl e vigili del fuoco) nei sei laboratori gestiti da cinesi in via Zipoli, visitati in seguito alle denunce e agli esposti dei residenti, che lamentavano il disagio e il disturbo continuo provocato dalla presenza delle attività produttive. Inoltre dei venti cinesi identificati negli stanzoni, cinque sono risultati clandestini, tre dei quali già colpiti da provvedimento di espulsione e per questo arrestati. Viste le precarie condizioni igieniche e la promiscuità delle aree di lavoro con quelle usate per dormire e mangiare, gli immobili sono stati posti sotto sequestro, Sorte subita anche dai 116 macchinari professionali, mentre sono state elevate cinque sanzioni per evidenti violazioni in materia di sicurezza sui posti di lavoro.