Sei informazioni di garanzia per la morte di Gianni Gesualdi, l’elettricista di 49 anni, di Montemurlo, folgorato mentre stava lavorando all’impianto elettrico del ristorante Tortellove, in via Tinaia, nel centro storico di Prato. A 48 ore dalla tragedia, la procura, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, ha iscritto sul registro delle notizie di reato sei persone. Un atto dovuto in vista dell’autopsia che sarà effettuata sabato nel reparto di anatomia patologica dell’ospedale di Pistoia dove la salma si trova. Un passaggio obbligato per dare la possibilità di esercitare il diritto di difesa.
Nell’inchiesta sono finiti i soci della ditta Novelli Impianti di Montale in qualità di datori di lavoro di Gesualdi, tutti difesi dall’avvocato Eva Betti, la legale rappresentante della società immobiliare proprietaria del fondo, assistita dall’avvocato Oriana Ottanelli, e un geometra nella veste di responsabile di lavori effettuati nel locale, difeso dall’avvocato Mauro Cini. I familiari dell’elettricista si sono affidati agli avvocati Stefano Belli e Alessandra Favi. Intanto, emergono altri dettagli dalle indagini e dagli accertamenti che i tecnici del Dipartimento prevenzione e igiene nei luoghi di lavoro della Asl stanno compiendo da martedì, giorno in cui l’elettricista è morto in seguito alla scossa elettrica. Un particolare su tutti: pare che la vittima, intervenuta nel ristorante insieme ad un collega, non indossasse i guanti isolanti quando si è verificato l’incidente. E’ un aspetto che gli investigatori stanno cercando di tradurre in ipotesi che spieghino il motivo per il quale l’elettricista sarebbe intervenuto a mani nude così come si cerca una risposta al perché non sia stato staccato l’interruttore generale. Una spiegazione potrebbe essere che il lavoro da fare non richiedeva necessariamente l’interruzione della corrente. In ogni caso, resta da accertare perché il salvavita non è scattato.
Il sopralluogo dei tecnici, già dalle prime battute, ha rilevato che il quadro elettrico era sotto tensione: non un dettaglio, ma un fatto con un suo peso.
L’esito dell’autopsia potrà dare indicazioni sulle cause esatte della morte e fornire elementi utili a ricostruire la dinamica dell’infortunio. La scarica elettrica è stata così forte da non lasciare scampo all’elettricista che è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Santo Stefano dove sono proseguiti i tentativi di rianimazione già praticati dai sanitari del 118. Tutto inutile.
Nella serata di ieri, mercoledì 20 luglio, i tecnici della Asl hanno consegnato alla procura una prima relazione, corredata da documenti e certificazioni, su quanto successo. La valutazione fatta dal magistrato ha determinato i sei avvisi di garanzia e non è detto che l’elenco si chiuda qui: i destinatari, così come i familiari della vittima in qualità di parti offese, potranno nominare un consulente per seguire intanto l’esame autoptico e, via via e se ce ne sarà bisogno, tutti i passaggi dell’inchiesta attraverso i legali.
Dopo l’infortunio mortale, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno proclamato due ore di sciopero domani, venerdì 22 luglio. Uno sciopero per chiedere alle istituzioni e alle imprese di fare la loro parte di fronte alla strage infinita delle morti sul lavoro. “Inaccettabile – si legge in un comunicato congiunto delle segreterie provinciali delle tre sigle – continuare a morire mentre si svolge il proprio lavoro”. Lo sciopero, a cui i lavoratori di tutte le aziende metalmeccaniche sono chiamati ad aderire, riguarda le ultime due ore del turno di lavoro.
Sei avvisi di garanzia per la morte dell’elettricista, la procura indaga per omicidio colposo
Primi sviluppi nell'inchiesta sull'infortunio che martedì è costato la vita a Gianni Gesualdi, 49 anni. L'operaio stava effettuando un intervento di riparazione in un ristorante quando è rimasto folgorato. Sabato l'autopsia
59
nt
Edizioni locali: Montemurlo | Prato