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Un immobile in via Dino Campana a Santa Lucia, dove si svolgeva una vera e propria attività abusiva di recupero rifiuti, è stato sequestrato al termine di un controllo effettiato ieri 6 aprile dalla polizia municipale.
La ditta, nonostante lavorasse dal mese di novembre del 2016 mediante l’impiego di 6 dipendenti, non aveva mai ottenuto l’autorizzazione dalla Regione Toscana. Sono stati proprio i movimenti di alcuni autocarri avvenuti nell’ultimo mese presso l’immobile ad insospettire gli investigatori. Stipati all’interno del fondo circa 60 tonnellate di rifiuti tessili, allestiti in sacchi e balle, provenienti con probabilità dalle aziende di confezione e pronto moda del distretto pratese; altre 254 tonnellate erano già state vendute a soggetti terzi. Assente la documentazione amministrativa riguardante la gestione dei rifiuti, quale registro carico e scarico e formulari di identificazione attestanti l’ingresso del materiale in impianto. Riscontrate anche numerose violazioni in materia di normativa antincendio e sicurezza sui luoghi di lavoro dal personale dei vigili del fuoco, intervenuti durante l’intervento.


Dopo un’attenta verifica del materiale presente, è quindi scattato il sequestro del capannone, di proprietà di una cittadina pratese e regolarmente affittato al titolare della ditta, un uomo di 49 anni, che è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti non pericolosi.
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