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La “specializzazione” delle aziende cinesi nella cosiddetta filiera del falso ormai ha raggiunto livelli insospettabili. E’ la conclusione a cui sono arrivati gli uomini della Guardia di Finanza di Firenze che hanno scoperto a Poggio a Caiano una fonderia, gestita da orientali, che realizzava con una lega di “zama” (meno pregiata rispetto ad oggetti di ottone) gli accessori metallici riportanti i marchi delle più famose griffe internazionali da apporre sugli oggetti di pelletteria (borse, cinture, portafogli). Nel corso dell’attitivà investigativa i finanziari hanno controllato 5 imprese che sono risultate essere acquirenti della minuteria metallica e che provvedevano ad applicare le stesse sugli oggetti in pelle da loro stessi prodotti. L’attività operativa ha portato al complessivo sequestro di: 27.213 pezzi di minuteria metallica: 13.964 oggetti di pelletteria contraffatta (borse, cinture, portafogli); 10mila mq di pellami recanti marchi contraffatti; 3mila cartellini; 31 punzoni e stampi utilizzati per la produzione di marchi contraffatti.Le Fiamme Gialle sono arrivate alla fonderia di Poggio a Caiano, in via Michelangelo, dopo alcuni mesi di indagini ed il pedinamento di un soggetto cinese, sospettato di essere molto attivo nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti con marchi contraffatti. Il pedinamento ha condotto i finanzieri sino alla ditta individuale di un cinese trentacinquenne da diversi anni in Italia. L’irruzione nel capannone ha permesso di trovare 1.739 accessori di minuteria metallica contraffatta con i marchi “Dolce & Gabbana”, “Balenciaga”, “Louis Vuitton”, “Diesel”, “RA-RE”, “Max Mara”, “The Bridge”, “Dockers”, “Gucci”, “Hermes”, “Chanel”, “Fendi”, “Guess”, oltre a 31 cliché. Da qui sono state individuate le ditte che si rifornivano di minuteria metallica e si è giunti ai capannoni dell’Osmannoro, dove ai finanzieri si è presentato il solito spettacolo, con cinesi che lavorano senza alcuna minima sicurezza. Presso una ditta sono stati scoperti, mentre erano intenti ad apporre la minuteria metallica su borse, due cinesi quindicenni, figli di un’operaia che lavorava nella stessa ditta ma al momento in riposo. La donna è stata prontamente fatta rientrare in ditta e le sono state affidate i due bambini. I due titolari della società, due quarantenni cinesi, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria di Firenze per sfruttamento del lavoro minorile.
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