Non sarebbe stata in grado di sparare la pistola impugnata dal settantenne e puntata contro una vicina di casa al culmine di una lite in via del Sabotino. Lo ha stabilito la perizia portata a termine nei giorni scorsi al poligono di Galceti. Un risultato che, a diciassette giorni dal fatto – era il 25 agosto – ha consentito all'uomo di lasciare il carcere della Dogaia. Oggi, lunedì 11 settembre, la scarcerazione chiesta e ottenuta dall'avvocato Luca Betti. Riqualificata l'ipotesi di reato: da tentato omicidio a minaccia. La perizia ha di fatto sconfessato la prima versione dei fatti secondo cui il settantenne, accecato dalla rabbia per la realizzazione di una rampa, puntò la pistola e premette il grilletto nel chiaro tentativo di voler colpire la donna. In realtà, da quella pistola, una calibro 38 senza matricola, stando alla perizia, non sarebbe potuto partire alcun colpo a causa del grilletto bloccato che, proprio perché inutilizzabile, non avrebbe prodotto alcun rumore al contrario della ricostruzione fatta in un primo momento. Il settantenne raccontò di aver trovato l'arma e di averla portata a casa dove effettivamente la custodiva. Il giudice ha revocato il carcere e l'uomo è potuto tornare in libertà con l'obbligo di dimora disposto solo per il reato di detenzione dell'arma.
Scarcerato l’uomo accusato di aver tentato di uccidere la vicina: la pistola non poteva sparare
La perizia ha stabilito che l'arma, una vecchia calibro 38, era inutilizzabile per via del grilletto bloccato. L'ipotesi di reato è passata da tentato omicidio a minaccia
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