Al carcere della Dogaia il 2024 si è aperto nello stesso modo in cui si è chiuso il vecchio anno e cioè con disordini e la corsa all'ospedale di Prato. Se a fine anno a dover ricorrere alle cure sanitarie era stato un giovane agente della penitenziaria (leggi), oggi, lunedì primo gennaio, è stato un detenuto nordafricano. L'uomo ha riportato una ferita da taglio al volto inferta, pare, con una lama rudimentale. Il nordafricano è stato tra i protagonisti di una rissa scoppiata nel reparto di Media sicurezza, già teatro di numerosi altri episodi di violenza tra cui l'aggressione del 31 dicembre. Momenti di tensione che non sono stati facili da gestire per gli agenti in servizio, appena una decina a fronte di 400 detenuti. “Cosa aspettano i vertici dell'amministrazione penitenziaria ad intervenire – chiede Ivan Bindo della segreteria provinciale Uil Pa polizia penitenziaria – il reparto di Media sicurezza è una bomba che può esplodere in qualsiasi momento”. In questo reparto ci sono moltissimi detenuti trasferiti da altri istituti per comportamenti violenti. “Prato – dice il sindacato – è il ricettacolo dei detenuti problematici”. E ancora: “Si aspetta forse che qualcuno ci rimetta la vita? Siamo stufi – conclude Bindo – di questi episodi che sono ormai all'ordine del giorno che quasi non fanno più notizia. Che non ci vengano a dire che sono i rischi del mestiere, perché nessuno va al lavoro per mettere a rischio la propria incolumità. Chiediamo a chi di dovere di intervenire con urgenza”.
Rissa nel carcere della Dogaia, detenuto finisce all’ospedale con una ferita da taglio al volto
L'ennesimo fatto di violenza si è verificato oggi nel reparto di Media sicurezza, lo stesso nel quale ieri è stato aggredito e picchiato un agente. Insorge con forza il sindacato: "Che cosa si aspetta ad intervenire? Si aspetta forse il morto"?
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