Le indagini sulla rissa tra bande di giovani fuori dagli istituti del polo scolastico di via Reggiana vanno avanti. All’appello degli investigatori mancano ancora alcune generalità: ragazzi che non sono studenti, che dunque non sono iscritti a nessuna delle tre scuole di Reggiana ma che ugualmente frequentano l’area. Quello che è successo venerdì scorso non sarebbe un caso isolato, o almeno non sarebbe il primo: già in passato gruppi di ragazzi hanno dato vita a liti e a episodi violenti. I presidi delle tre scuole – Datini, Dagomari, Gramsci-Keynes – hanno scritto al prefetto chiedendo che la sorveglianza organizzata in passato venga nuovamente istituita all’interno del perimetro del polo scolastico: quell’azione di controllo e presenza forte di polizia, carabinieri e guardia di finanza aveva già funzionato e riproporla potrebbe essere una prima risposta, prima e forse anche risolutiva per eliminare il rischio di nuove risse e recrudescenze.
Venerdì però c’è stato un elemento inedito, o almeno mai emerso chiaramente in passato: un coltello, una lama, un punteruolo o qualcosa di molto simile come ha immortalato un fermo immagine di uno dei video circolati sui social dopo i fatti. E potrebbe essere questo l’oggetto con cui è stato ferito ad una coscia un giovane che la polizia ha trovato sanguinante non lontano dalle scuole. Una ventina i coinvolti, molti dei quali con i cappucci delle felpe calati sul viso e dunque non ben riconoscibili dalle foto e dai video finiti in rete. C’è da capire il movente della rissa: uno scontro tra bande premeditato? organizzato? oppure esploso senza una ragione? E soprattutto, c’è un collegamento con la rissa avvenuta nel fine settimana in centro, anche quella ad opera di diversi giovani e giovanissimi?
La settimana al polo scolastico di via Reggiana si è aperta con i controlli della polizia e dei carabinieri: tre le pattuglie che hanno monitorato l’uscita delle centinaia di studenti divisi nei tre istituti e che poi si sono spostate nelle strade del vicino Villaggio Gescal che venerdì scorso è stato teatro di un secondo round della rissa quando i protagonisti si sono allontanati dalle scuole. Non un dispiegamento di forze, ma un segnale. Un segnale che i presidi auspicano diventi strutturale. “Nella lettera inviata al prefetto – spiega Francesca Zannoni, dirigente scolastico del Datini – chiediamo di fare un punto sulla sicurezza in via Reggiana. Ci sono situazioni che necessitano di monitoraggio come, ad esempio, la difficoltà per i professori di individuare ragazzi estranei alla scuola: all’uscita, il numero degli studenti è imponente e non è facile riconoscere tutti e il look, che è ormai accomuna tutti i giovani, non aiuta”. La rissa di venerdì è stata un fulmine a ciel sereno: “Nessun sentore – dice Zannoni – nessun preallarme. Siamo rimasti tutti sorpresi da quanto successo. Ci siamo immediatamente accordati per scrivere al prefetto e speriamo in una risposta rapida”.
Rissa al polo scolastico di Reggiana, i presidi scrivono al prefetto: “Serve un servizio di sorveglianza continuo”
Continuano le indagini sui fatti gravissimi di venerdì che hanno coinvolto una ventina di giovani, uno dei quali rimasto ferito. Oggi due pattuglie della polizia e una dei carabinieri hanno controllato l'uscita degli studenti. Il rischio è che la situazione sfugga di mano
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