Una rete e trappole in ferro per catturare uccelli. E' quanto ha scoperto la polizia provinciale in due diversi interventi a Prato. Il primo, nella zona delle Fontanelle, ha portato alla denuncia di un uomo sorpreso in flagranza di reato a collocare tre reti per la cattura di uccelli all'interno di un terreno recintato, schermato da piante e pannelli di plastica e coltivato a girasole, una pianta che fa molto gola agli uccelli. Per richiamare il maggior numero possibile di volatili, l'uomo si era attrezzato con ciotole piene d'acqua e semi di girasole. In un capanno annesso al terreno, e sempre nella disponibilità della stessa persone, la polizia provinciale ha trovato 33 uccelli vivi, appartenenti a specie protette e dunque illegalmente detenuti, che sono stati immediatamente liberati. Gli accertamenti si sono conclusi con il sequestro delle reti poste sia verticalmente che orizzontalmente in modo da formare una grossa gabbia. L'uomo sarà chiamato a rispondere di uccellaggine, detenzione di specie protette di uccelli, furto aggravato e continuato ai danni dello Stato.
Il secondo intervento è stato fatto a Casale dove, in un orto, sono state trovate tre trappole in ferro di diverse dimensioni, utilizzate per la cattura della fauna selvatica. Al responsabile, un cacciatore con regolare licenza, è stata notificata una sanzione amministrativa con sequestro delle trappole.
“Queste operazioni – il commento del comandante, Michele Pellegrini – confermano il costante impegno della polizia provinciale di Prato nella tutela e salvaguardia degli animali con particolare riferimento alla lotta al bracconaggio”. I cittadini che volessero segnalare fatti e circostanze alla polizia provinciale possono telefonare al 337-317977.
Riproduzione vietata