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E’ finito finalmente nel posto che più si adatta a lui, vale a dire la cella di un carcere. E questo grazie alla pazienza e alla tenacia dei carabinieri della stazione di Prato e del Radiomobile che hanno fatto di tutto per assicurare alla giustizia un marocchino di 28 anni, responsabile di uno dei crimini più odiosi. Sul suo capo pendeva infatti un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Prato Fedelino in relazione ad una brutta storia di maltrattamenti e violenze in famiglia. Per almeno sei mesi, da giugno del 2008 al gennaio scorso, l’uomo aveva reso un inferno la vita della moglie italiana, sposando la quale aveva ottenuto il permesso di soggiorno e la regolarizzazione. ma per la donna questi mesi sono stati scanditi da un crescendo di maltrattamenti, violenze sessuali, botte a altre umiliazioni. Quello che è peggio inferti anche in presenza del figlio della coppia. I carabinieri di Prato, dunque, al termine delle indagini avevano ottenuto dall’autorità giudiziaria l’ordinanza di custodia cautelare. Il giovane marocchino, però, avendo avvuto sentore di quello che poteva accadergli aveva pensato bene di darsi alla macchia. Prima era tornato in Marocco, poi al suo rientro in Italia non era più tornato ai suoi soliti indirizzi. Così per i militari è iniziato un certosino lavoro di indagine, con tanto di fotosegnaletica diramata a tutte le pattuglie. Finché ieri sera, verso le 21, il marocchino è stato finalmente rintracciato e arrestato.