Anche la mamma di Luana D'Orazio ha aderito alla raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare per introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro promossa da Usb.
Emma Marrazzo, mamma dell'operaia risucchiata e uccisa dall'orditoio al quale era addetta in una fabbrica a Oste di Montemurlo, ha preso parte alla raccolta di firme organizzata oggi, lunedì 4 settembre, di fronte ai cancelli della Piaggio a Pontedera. “Questa firma – ha detto – è il mio inizio, voglio la legge sull'omicidio sul lavoro. La sicurezza è importante e tutti devono poter tornare a casa”.
Dalla morte di Luana D'Orazio, mamma poco più che ventenne, sono passati due anni, quattro mesi e un giorno, come ha ricordato la madre. Era il 3 maggio 2021. “Dalla perdita di mia figlia – ha detto la donna – vedo che non è cambiato niente, le vittime degli incidenti sul lavoro sono numeri, statistica, le chiamano impropriamente morti bianche ma sono morti volute perché non c'è attenzione”. La mamma della povera operaia chiede anche pene esemplari: “Io dico sempre che alla nostra legge si può girare intorno, basti pensare come è andata per i datori di lavoro di di mia figlia: due anni per lei e un anno e mezzo per lui con sospensione condizionale per omicidio colposo. E intanto mia figlia non c'è più”.
Reato di omicidio sul lavoro, firma anche la mamma di Luana: “In questi due anni non è cambiato niente”
Emma Marrazzo ha aderito alla raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare per introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro. "Le vittime sono solo numeri, statistiche. Non sono morti bianche, sono morti volute. E' il momento delle pene esemplari"
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