Quasi 890 tonnellate di terreno contaminato da amianto, 395 tonnellate di rifiuti per la maggior parte rappresentati da carcasse di veicoli, 120 di rifiuti provenienti da lavori edili. E' quanto è stato distrutto, nel 2022, dai carabinieri forestali. Si tratta di materiale sequestrato nel corso degli anni passati, oggetto di indagini e inchieste che sono arrivate alla conclusione. I sequestri, finalizzati alla bonifica dei luoghi, sono stati fatti dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Prato.
Le più rilevanti operazioni sono state condotte a Prato e a Montemurlo. Il terreno su cui sono state trovate fibre di amianto, è stato sequestrato nel 2016. 886 le tonnellate di terreno che sono state smaltite secondo le indicazioni dell'Arpat. Stessa cosa per le 395 tonnellate di rifiuti pericolosi e non (carcasse di veicoli, plastiche, scarti tessili), sequestrati a Prato nel 2017; in questo caso, il terreno su cui i rifiuti erano stati abbandonati, dopo essere stato sottoposto alle verifiche, è risultato avere soglie di inquinamento minori a quelle stabilite per la distruzione.
Tra gli altri reperti inviati a smaltimento, anche fusti contenenti sostanze oleose sequestrati in un'azienda di Prato, 34 targhe automobilistiche sequestrate nel 2017, 41 confezioni di fitofarmaci ritirati dal commercio perché scaduti.
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