Un condominio di viale Montegrappa, a pochi passi dalla chiesa di San Giuseppe, è diventato negli ultimi mesi un punto critico di degrado urbano. Quello che un tempo era un tranquillo complesso residenziale oggi si è trasformato in un ricovero per senza fissa dimora, ma anche in un luogo di spaccio e prostituzione, con conseguenze sempre più pesanti sulla sicurezza e la vivibilità della zona. Gli abitanti, esasperati, hanno già presentato due esposti alle autorità e si rivolgono con crescente frequenza alle forze dell’ordine. L’ultimo intervento risale a questa mattina, 27 ottobre, quando i carabinieri sono dovuti intervenire per l’ennesima volta a seguito di segnalazioni dei residenti.
“La situazione peggiora di settimana in settimana – raccontano i condomini –. All’inizio c’era una sola persona che dormiva nello spazio tra i garage e l’ingresso interno, ora sono almeno tre. Lasciano siringhe, confezioni, e lo spazio è in condizioni igieniche sempre più precarie”.



A complicare ulteriormente il quadro, la presenza di una prostituta con problemi di dipendenza, che ha trasformato quell’area nel suo luogo abituale di appuntamenti. “Oltre a dover fare i conti con il suo umore instabile – aggiungono i residenti – dobbiamo anche prestare attenzione alle reazioni violente dei suoi clienti”.
Il via vai è continuo, 24 ore su 24, e la sensazione di insicurezza cresce. “Si è sparsa la voce – spiegano –. A volte arrivano anche senzatetto con i cani, peggiorando una situazione già difficile. Rientrare la sera, ma anche di giorno, è diventato pericoloso. E pensare che i bambini spesso giocano proprio lì: il rischio che si facciano male è alto”.
A rendere più complesso l’intervento, il fatto che non è possibile chiudere l’area interna del condominio per motivi di sicurezza imposti dai vigili del fuoco, che richiedono il mantenimento del passaggio libero per eventuali emergenze. Per cercare di limitare almeno in parte l’accesso indesiderato, l’assemblea condominiale ha però deliberato di chiudere anche l’area retrostante, quella che confina con la pista ciclabile, divenuta a sua volta luogo di spaccio e prostituzione.
I residenti chiedono ora interventi urgenti e strutturali, temendo che senza misure concrete la situazione possa ulteriormente degenerare, con gravi rischi per la sicurezza e la salute pubblica.
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