50
Dalle prime ore di stamani i poliziotti della Squadra mobile di Prato stanno eseguendo undici ordinanze di custodia cautelare ai danni di altrettanti cittadini rumeni e albanesi accusati di far parte di due bande che si stavano contendendo, anche a suon di rapimenti, il controllo della prostituzione nel territorio pratese. Gli arresti sono stati disposti dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e arrivano al termine di una complessa indagine che per più di un anno ha tenuto occupata la sezione Antiprostituzione della Mobile. Pesantissime le accuse nei confronti degli undici arrestati: si va dalla tratta di esseri umani alla schiavitù, dalla prostituzione minorile all’estorsione. Tutto è partito il 26 marzo dello scorso anno quando una Volante, allertata da alcuni cittadini, riuscì a sventare il sequestro di una giovane prostituta in via Baciacavallo. La ragazza, con il suo racconto, aprì uno squarcio sulla lotta tra bande in corso a Prato per il controllo della prostituzione. Da lì, attraverso intercettazioni telefoniche e servizi di appostamento, gli agenti della Mobile hanno ricostruito uno scenario che vede la presenza di due gruppi criminali, uno di origine albanese l’altro rumeno, che si sono inizialmente affrontati anche con tentativi di costringere le prostitute a passare con la forza da un gruppo all’altro. Alla fine, poi, tra i due sodalizi era stata sancita una specie di tregua con la divisione del territorio. I due gruppi, secondo quanto accertato, facevano giungere direttamente dai paesi di origine le ragazze, molte delle quali minorenni, con la scusa di impiegarle in locali, ma poi imponevano loro l’attività di prostituzione su strada e in appartamento. I particolari dell’operazione saranno resi noti nella mattinata.