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Poliziotti accusati di corruzione, testimone accusa: “Consegnai 4mila euro per tre o quattro permessi di soggiorno”


Continua il processo a carico di marito e moglie, entrambi in forza alla questura di Prato e ora sospesi dal servizio, arrestati a gennaio 2016 con l'accusa di aver ricevuto soldi e regali per facilitare il rinnovo del permesso di soggiorno ai cinesi. L'imputata ha respinto la ricostruzione della consulente del lavoro, già condannata nell'ambito della stessa inchiesta, che ha detto di aver consegnato i soldi per conto di alcuni suoi clienti


Redazione


Soldi e regali per accelerare, facilitare o sistemare le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno ai cinesi. Continua il processo a carico di Maria Cristina Massaro e Roberto Brunetti, marito e moglie, entrambi poliziotti in forza alla questura di Prato (ora sospesi), imputati di corruzione e finiti agli arresti a gennaio 2016 al termine dell'indagine condotta dai colleghi e coordinata dal sostituto Laura Canovai. Nell'udienza di ieri, venerdì 16 novembre, è stata ascoltata la consulente del lavoro già condannata a un anno e due mesi di reclusione nell'ambito della stessa inchiesta. La donna ha puntato il dito contro la Massaro, all'epoca dei fatti vicedirigente dell'Ufficio stranieri: “Una volta le consegnai quattromila euro per tre-quattro pratiche – ha raccontato rispondendo alle domande del pm – tra il 2011 e il 2014 le ho chiesto una dozzina di piaceri per conto di alcuni cinesi che si rivolgevano al mio studio. Nella comunità girava voce che pagando alcuni canali di potevano risolvere i problemi dei permessi di soggiorno”. Una ricostruzione respinta con forza dall'imputata così come dagli avvocati Cini e Ciappi che hanno sottolineato le incertezze della testimone”. Secondo la consulente del lavoro, i cinesi pagavano a volte mille, a volte 500 e a volte 200 euro e che nel tempo l'offerta di denaro si era alleggerita.
La prossima udienza sarà quella in cui verrà ascoltata la mediatrice cinese Yin Dongxue, detta Neve (condannata a due anni con il rito abbreviato). Imputato anche un medico di base, Paolo Frassetti, difeso dall'avvocato Nigro. Frassetti è accusato di aver rilasciato certificati di malattia al suo assistito Brunetti senza – secondo il convincimento dell'accusa – accertare la reale necessità di mancare dal lavoro. Brunetti fu arrestato mentre, pur essendo in malattia, stava facendo la scorta a un portavalori.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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