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Pestato a sangue, poi legato e avvolto in un lenzuolo e tenuto così sulla massicciata della linea ferroviaria Firenze-Viareggio, lungo la tratta che dalla stazione di Porta al Serraglio porta a Pistoia, all’altezza di un edificio fatiscente che si affaccia su via Strozzi. Quale sarebbe stato il suo destino non è dato sapersi, sicuramente la situazione non era delle migliori. E se un uomo algerino, dall’età apparente di 28 anni, non ha riportato conseguenze peggiori, lo deve ad un cittadino che, avendo notato dei movimenti strani sulla massicciata ferroviaria, ha pensato bene di dare l’allarme alla Questura. Quando gli agenti della Volante sono arrivati sul posto, hanno visto due maghrebini che stavano cercando di spostare il loro connazionale, avvolto nel lenzuolo. Alla vista dei poliziotti, i due sono fuggiti, gettando la loro vittima nella scarpata, ma uno di loro è stato acciuffato dagli agenti, che in breve hanno ricevuto rinforzi dagli uomini della Polfer. Intanto, il malcapitato avvolto nel lenzuolo è stato prima recuperato dalla scarpata dai vigili del fuoco, poi soccorso da un mezzo del 118 e portato all’ospedale, dove veniva medicato e giudicato non in pericolo di vita. All’inizio, a rendere più difficile il lavoro degli uomini della Squadra mobile, che indaga sul caso, c’è stato l’atteggiamento per niente collaborativo della vittima che, oltre a non fornire le proprie generalità, non aveva voluto assolutamente spiegare cosa gli era accaduto. Poi, successivamente, gli uomini della Mobile hanno ricostruito l’accaduto: la vittima era un volto noto per i suoi precedenti legati allo spaccio della droga, la sera di giovedì aveva incontrato i due marocchini e insieme a loro aveva bevuto e assunto medicine per aumentare l’effetto d’euforia. Questo prima in un bar del centro, poi alla stazione del Serraglio, infine nel rudere di via Strozzi usato come dormitorio dai due marocchini. Qui, l’algerino si è sentito male. A quel punto, i due compagni di baldoria si sono accaniti su di lui, colpendolo con calci e pugni e derubandolo dell’orologio e di circa 1500 euro che aveva in tasca. Poi lo hanno legato mani e piedi con del filo elettrico e, mentre lo stavano spostando fuori dal rudere, sono stati visti ed è arrivata la polizia. L’unico maghrebino fermato, un marocchino clandestino di 20 anni, è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona.