A quattro giorni dall’inizio del picchetto e a quasi 48 ore dall’aggressione il mondo politico e sindacale, reagisce. “L’episodio della scorsa notte – scrivono in una nota Cgil Prato e Filctem Cgil Prato e Pistoia- ripropone per l’ennesima volta la necessità di accelerare sugli interventi. Prato deve diventare territorio di sperimentazione per l’applicazione costante e forte delle norme, esistenti, in materia di contrasto dello sfruttamento del lavoro, per il ripristino di un lavoro che sia realmente dignitoso”. All’appello, arrivato solo questa mattina giovedì 10 ottobre dopo giorni di manifestazioni e scioperi, si è unito anche il segretario generale della Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi affiancato dal segretario della Femca-Cisl Firenze Prato Mirko Zacchei: “La Procura e le indagini in corso dovranno fare piena chiarezza- scrivono in una nota i segretari- Occorre rafforzare sul territorio azioni di contrasto ad ogni forma di violenza ed intimidazione, che si coniughino con strategie di tutela del lavoro e contro lo sfruttamento lavorativo- aggiungono i sindacalisti- Il protocollo firmato dalle istituzioni -Comune, Asl e Procura- con i sindacati confederali può rappresentare lo strumento più efficace”.
Il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti lancia un’appello al Prefetto: “Chiederò di convocare il comitato per l’ordine e la sicurezza a Carmignano, nella sala consiliare . Lo Stato faccia la sua parte, si provveda con azioni di verifica sullo sfruttamento dei lavoratori, c’è bisogno di controlli, controlli, controlli e ancora controlli”.
La deputata pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta e il membro della commissione antimafia Francesco Michelotti, fanno sapere che presenteranno due interrogazioni ai ministri dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Giustizia per chiedere di “istituire sezioni distaccate della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Prato, proprio per meglio conoscere ed affrontare con gli adeguati strumenti i fenomeni mafiosi di natura etnica”.
“A Seano ci ho passato l’infanzia e li vive la mia famiglia: sono zone dove esiste ancora un tessuto sociale sano, fatto di solidarietà, valori e aiuto reciproco. Chi ha assaltato il picchetto dei lavoratori in sciopero sono soggetti estranei a tale contesto sociale, figli di (non) culture profondamente diverse dalla nostra. Agli aggrediti va la mia solidarietà”. Queste le parole del parlamentare europeo di Fdi Francesco Torselli.
Per il presidente della Regione Eugenio Giani: “Quanto accaduto non è degno di una terra civile come la Toscana. Occorre una forte azione di controllo da parte delle forze dell’ordine e che sia garantito anche il diritto a manifestare, in modo che anche chi oggi esita possa trovare il coraggio di rivendicare diritti che nel 2024 dovrebbero essere acquisiti”.
Il segretario regionale di Rifondazione Comunista Leonardo Becheri, commentando l’aggressione notturna subita dai lavoratori e dai sindacalisti, scrive in una nota: “Siamo di fronte ad un contro potere che usa il metodo mafioso per bloccare i successi sindacali parziali e soprattutto. Auspichiamo che gli organi competenti al contrasto alla criminalità organizzata se ne occupino”.
“Su questa vicenda occorre fare piena luce e individuare tempestivamente i responsabili. Non è la prima volta che nel distretto pratese e, più in generale nella Piana, si verificano aggressioni di questo tipo a danni di lavoratori, spesso immigrati, e sindacalisti”, il commento di Sinistra Civica Ecologista.
A crescere, con il passare del tempo, sono anche i gesti di solidarietà concreta arrivati al picchetto. Mentre i cittadini portano acqua, cibo, bevande calde; il necessario per proseguire lo sciopero nella modalità portata avanti (da sempre) dai Sudd Cobas, aumentano le adesioni alla “manifestazione antimafia” indetta per domenica 13 ottobre a partire dalle 17.