Quattro sanitari aggrediti da un paziente psichiatrico. E’ successo nella serata di ieri, mercoledì 11 giugno, nel reparto di psichiatria dell’ospedale Santo Stefano. L’allarme intorno alle 21.30 quando l’uomo, di origine straniera, ha iniziato a inveire contro il personale impegnato nel turno di notte. La situazione è immediatamente precipitata e si è conclusa con tutti e quattro i sanitari finiti al pronto soccorso per contusioni: due infermiere, un Oss e una tirocinante. Si tratta dell’ennesima violenza ai danni dei lavoratori e la più pesante dopo quella dello scorso gennaio quando un paziente prese a calci e pugni e poi trascinò per i capelli lungo il corridoio un’infermiera e, ancora in forze, scaraventò una panchina contro gli altri operatori sanitari intervenuti per salvare la collega.
Un fatto gravissimo che fa esplodere la rabbia del sindacato. “Dopo le nostre denunce – dicono Gaetano Militello, Laura Spada e Alfredo Mazzarella, rispettivamente segretario, rappresentate e delegato Sanità Uil di Prato – ci era stato garantito l’aumento del personale in turno, da 3 a 4 unità. Ma ieri sera i colleghi al lavoro erano 3. Tutti sono stati medicati e refertati al pronto soccorso e hanno denunciato il fatto. La Uil è sempre i prima fila per la tutela dei lavoratori della sanità e contro le aggressioni a cui è necessario porre fine una volta per tutte. Con il nuovo coordinamento eletto nelle ultime votazioni Rsu abbiamo riproposto immediatamente l’organizzazione di un corso di autodifesa per tutto il personale, ma l’azienda nei giorni scorsi ha rifiutato. Speriamo, dopo i fatti di ieri sera, in un ripensamento. Intanto noi continuiamo la nostra battaglia per chi lavora a qualsiasi titolo dentro l’ospedale e per chi lo frequenta. Una risposta chiara deve arrivare, non si può continuare a raccontare di aggressioni gratuite ai danni di chi lavora senza prendere provvedimenti risolutivi”.
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