E' arrivata anche a Prato l'inchiesta della procura di Torino sugli esami per la patente di guida taroccati che tra ieri e oggi, venerdì 23 ottobre, ha portato a nove misure di custodia cautelare a carico di sette cinesi, un peruviano e un italiano; un centinaio le denunce. La guardia di finanza e la polizia hanno eseguito una perquisizione nell'abitazione di un cinese residente a Prato il cui nome è finito sul registro delle notizie di reato. Obiettivo degli investigatori un computer che, stando alle dichiarazioni rilasciate da uno degli indagati, conterrebbe tracce del sistema utilizzato per aiutare i candidati a superare l'esame di teoria. Un esame che, pagando 7mila euro, sarebbe diventato alla portata di tutti a dispetto anche, e soprattutto, della scarsa conoscenza della lingua italiana.
L'inchiesta, che si è allargata a tutta Italia, è partita in seguito all'ottimo esame sostenuto da un cinese a novembre del 2018 davanti alla commissione della Motorizzazione di Torino. Una prova degna di un italiano madrelingua e per questo sospetta: il cinese, è stato scoperto successivamente, si presentò indossando una parrucca che serviva a nascondere un cellulare per comunicare con chi, all'esterno della Motorizzazione, gli suggeriva le risposte dopo aver ascoltato le domande in diretta grazie all'uso delle cuffie a cui il candidato era stato autorizzato per poter sentire, e dunque comprendere meglio, i quesiti che comparivano sul video del computer.
Le indagini, che già a ottobre dello scorso anno avevano portato alla denuncia di 63 persone accusate di aver falsato una sessantina di esami per il rilascio della patente e successivamente alla denuncia di altre 50, hanno consentito di ricostruire la truffa.
Cinquanta le patenti che sono state ritirate perché – secondo gli inquirenti – conseguite attraverso il sistema truffaldino.
Patenti facili, maxiblitz in tutta Italia: il sospetto capo della banda era a Prato
In tutta Italia decine di indagati e una cinquantina di patenti ritirate perché conseguite attraverso il sistema truffaldino scoperto dalla guardia di finanza e dalla polizia. L'esame di teoria diventava facile grazie ad un cellulare e ad una trasmittente collegati con i suggeritori che, dall'esterno, fornivano le risposte giuste
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