'Golden wood', la maxioperazione della guardia di finanza di Prato, coordinata dalla Dda, che lo scorso febbraio ha portato all'arresto di 12 persone e alla denuncia di un'altra cinquantina con le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ad una lunga serie di reati tra i quali riciclaggio, autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti (leggi), ha prodotto nuovi sviluppi. Gli accertamenti compiuti nelle ultime settimane hanno spinto il prefetto di Firenze, Laura Lega, a emettere provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di due società con sede a Campi Bisenzio e di un'impresa individuale con sede a Calenzano, tutte operanti nel settore del commercio di pallets. Con gli ultimi provvedimenti sale a otto il numero delle aziende finite nel mirino della da aprile ad oggi. L'intervento scaturisce dagli esiti delle ulteriori indagini condotte dal gruppo interforze della prefettura.
Il lavoro della guardia di finanza di Prato fece emergere una presunta collaborazione tra gli arrestati e Cosa Nostra attraverso il riciclaggio dei proventi delle attività criminali di una famiglia palermitana.
Al sodalizio incriminato con l'indagine 'Golden wood' la finanza ha sequestrato 38 milioni di euro ritenuti provento degli affari illeciti.
Operazione ‘Golden wood’, provvedimento interdittivo antimafia a carico di tre aziende
Il prefetto di Firenze, in seguito agli approfondimenti relativi alle indagini della guardia di finanza di Prato, ha firmato le misure a carico di due società di Campi Bisenzio e di un'impresa di Calenzano, tutte operanti nel settore del commercio di pallets
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