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Operai sfruttati nella ditta, arresti domiciliari per due persone. L’appello del procuratore alle vittime: “Denunciate, potete ottenere il permesso di soggiorno”


Una dozzina di lavoratori costretti a turni di dodici ore sette giorni su sette in un ambiente insalubre dove dovevano anche dormire. L'inchiesta nasce dal tentato omicidio di uno di loro, che poi ha deciso di collaborare con la procura. Fazio (Pd): "Le istituzioni lavorino insieme per debellare il fenomeno"


Claudio Vannacci


Turni di lavoro di 12 ore, sette giorni su sette in un ambiente insalubre, con alcuni lavoratori costretti a dormire direttamente sul posto di lavoro. E’ stato questo scenario di sfruttamento a portare all’arresto di due cittadini cinesi, individuati dalla procura come titolare di fatto e suo principale collaboratore nella gestione di un’attività di stamperia di tessuti da donna. I due sono stati messi agli arresti domiciliari dai carabinieri che hanno eseguito le misure disposte dal gip su richiesta della procura. Alle indagini hanno collaborato anche gli ispettori del Dipartimento di prevenzione dell’Asl. Nella stamperia, secondo quanto ricostruito, erano almeno 12 i lavoratori sfruttati con turni massacranti a fronte di paghe irrisorie.
Le indagini, secondo quanto comunicato dalla procura, hanno preso le mosse anche grazie alla collaborazione di uno degli operai sfruttati, rimasto vittima di un tentato omicidio proprio all’interno dell’azienda. Dovrebbe trattarsi, anche se nella nota non viene specificato, dell’uomo accoltellato in via Pistoiese nella notte tra il 25 e il 26 gennaio scorsi. Con il suo aiuto gli inquirenti hanno svelato il quadro di sfruttamento messo in atto dai due uomini finiti ai domiciliari.
La procura, che sta approfondendo le indagini, rivolge un invito alle vittime di sfruttamento perché si presentino e denuncino, anche se sono in stato di clandestinità. “L’ordinamento – spiega il procuratore Luca Tescaroli – consente di ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia, che comprende un programma di reinserimento sociale volto a a garantire la stabile permanenza in Italia”.

Tra le prime reazioni all’operazione, da registrare quella di Aksel Fazio, coordinatore della segreteria provinciale del Pd Prato e responsabile lavoro: “È inammissibile che nel nostro Paese esistano ancora forme di schiavismo da 12 ore al giorno 7 giorni su 7 – dice -. La collaborazione del lavoratore che ha subito l’aggressione è stata determinante per far emergere un sistema di sfruttamento inaccettabile. Ed è cruciale che i lavoratori sappiano che possono ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia quando denunciano, compiendo un atto di massima adesione alla comunità e rompendo il muro dell’omertà fondato sul ricatto. Questo episodio non è un caso isolato, ma il risultato di un sistema perverso di illegalità, sfruttamento e concorrenza sleale radicato nel distretto pratese. Un sistema che vede aziende nascere con lo scopo di eludere normative fiscali, contributive e contrattuali, creando una concorrenza sleale che danneggia le imprese oneste. È fondamentale che le istituzioni, a tutti i livelli, si impegnino a contrastare con fermezza questi fenomeni”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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