Ancora indagini sull'omicidio-suicidio di lunedì sera, 25 settembre, nella sala biliardo del circolo Yang Guang, al primo piano di un capannone in via Fonda di Mezzana, nel Macrolotto 2. Il lavoro della Squadra mobile va avanti senza interruzioni ed è concentrato in queste ore sulla ricostruzione dettagliata della vita privata e professionale, dei rapporti, dei trascorsi e dei legami dei due e tra i due cinesi: Yao Tianxu, la vittima, 56 anni, e Zhou Chunlin, l'omicida-suicida, 55. Chi erano? che facevano? ma soprattutto, perché Chunlin ad un certo punto si trasforma in un killer, impugna una pistola rubata, si presenta al circolo del quale era stato socio e spara in testa al padrone di casa prima di suicidarsi? Entrambi in vista nella comunità cinese, i due, che certamente erano o erano stati in rapporti confidenziali tanto che l'omicida-suicida quando entra nella sala biliardo si dirige verso la vittima e la stringe in un abbraccio prima di usare la pistola, erano imprenditori seppure con un destino diverso: titolare di una e forse più aziende di abbigliamento e a capo del circolo di via Fonda di Mezzana il primo, ex ristoratore indebitato, benché residente in una villa alla Pietà, il secondo.
Il nome di Zhou Chunlin spunta, con un ruolo di primo piano, da un elenco di cinesi provenienti dallo Zhejiang e riuniti, in Italia, in un'associazione molto quotata.
In quale contesto affonda le radici il contrasto tra i due? un debito non saldato? un prestito non accordato? una lite riconducibile alle difficoltà economiche dell'omicida-suicida? oppure i soldi non c'entrano niente e sono solo lo sfondo di un movente da ricercare in altri ambiti? quali, nel caso?
La polizia ha sentito diversi testimoni a cominciare dai tre cinesi che erano presenti lunedì sera e che, per paura di finire nel mirino dell'aggressore, si sono buttati da una finestra.
nt