“In venti anni di esperienza e con diversi casi di omicidio affrontati, non mi è mai capitato così tanto ritardo nel deposito di un'autopsia. Avere l'esito di questo esame significa mettere la parola fine ad una vicenda dolorosa e spero che ciò avvenga prima possibile”. Parla l'avvocato Antonio Bertei che assiste la famiglia di Elisa Amato, la donna di 30 anni uccisa a colpi di pistola lo scorso 26 maggio dall'ex fidanzato Federico Zini , venticinquenne, poi suicida. A otto mesi dalla tragedia, l'esito dell'esame autoptico disposto dalla procura di Pisa – i due cadaveri furono trovati a San Miniato, città nella quale il giovane viveva con i genitori e con il fratello – non sarebbe stato ancora depositato e dunque non è possibile chiudere l'inchiesta né è possibile dare risposte ai terribili interrogativi dei genitori e della sorella di Elisa Amato. Un fascicolo è stato aperto anche dalla procura di Prato che avrà il compito di far calare il sipario sull'inchiesta solo se l'autopsia dirà che Elisa fu uccisa sotto la sua abitazione a Galciana e trasportata poi nel parcheggio del campo sportivo di San Miniato dove Zini si suicidò; procederà la procura di Pisa se invece emergerà che l'omicidio fu commesso in quella zona. “Il fatto che il reo sia morto non giustifica tutto questo ritardo – ancora il commento dell'avvocato Bertei – stiamo parlando di un esame fondamentale per dare risposte precise alla tragedia, per ricostruire con esattezza quanto avvenne in quella terribile notte”.
Elisa Amato, la notte del 26 maggio, trovò l'ex fidanzato ad aspettarla sotto casa, in via Brasimone. La donna non rincasò mai. Alcuni residenti raccontarono ai carabinieri di aver sentito delle urla e almeno tre colpi che potevano essere quelli di un'arma da fuoco, infine una macchina allontanarsi. Il corpo della trentenne, riverso accanto a quello dell'ex, fu trovato la mattina a San Miniato. Alla fine della storia il giovane non si era mai rassegnato. Federico Zini, secondo quanto raccontato dalla sorella e dalle amiche di Elisa, aveva continuato a fare regali, a fare in modo di incontrare la donna che però non aveva mai voluto saperne di presentare denuncia come più volte le era stato suggerito.
Omicidio Elisa Amato, ancora non c’è il risultato dell’autopsia. Il legale della famiglia: “Ritardo inspiegabile”
A otto mesi di distanza dalla tragedia, non sarebbe stato ancora depositato l'esito dell'autopsia disposta dalla procura di Pisa. Non è chiaro, dunque, se la donna fu uccisa a Prato oppure a San Miniato dove il suo corpo, accanto a quello dell'ex, fu ritrovato. L'avvocato che assiste la famiglia Amato: "Il fatto che il reo sia morto non giustifica tutto questo ritardo"
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