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Omicidio a Comeana: fermato un uomo, un altro ancora ricercato dai carabinieri


Il caso dell'assassinio del 38enne freddato a colpi di pistola sulla porta di casa sarebbe praticamente risolto. Una persona è stata portata in caserma nel tardo pomeriggio di ieri e interrogata per ore. Domani l'udienza per la convalida dell'arresto. Investigatori al lavoro per individuare il movente


Redazione


E' a portata di mano la soluzione dell'omicidio di Gianni Avvisato, il 38enne ucciso a colpi di pistola sulla porta di casa, in via Boccaccio a Comeana, nel pomeriggio di ieri, mercoledì 24 novembre: i carabinieri, coordinati dalla procura, hanno fermato un uomo, manovale fiorentino di 39 anni, e ne stanno cercando un altro. Pare che la pista imboccata dagli investigatori subito dopo l'omicidio sia davvero quella giusta, e la sensazione è che il caso sia praticamente risolto e che manchino solo i tasselli del movente. L'uomo fermato, messo di fronte alle contestazioni, ha dato informazioni sul complice indicandolo come esecutore materiale dell'omicidio; l'uomo ha nominato due avvocati e domattina comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari per la convalida dell'arresto. Gianni Avvisato è stato ucciso – secondo la ricostruzione che gli inquirenti hanno ricavato dalle testimonianze dei vicini di casa – da due persone che, dopo aver esploso uno o forse due colpi di pistola all'indirizzo della vittima centrandola all'inguine, sono fuggite a bordo di un'auto parcheggiata a circa duecento metri di distanza.

I vicini hanno raccontato di aver sentito una discussione, poi uno o due spari e infine di aver visto due uomini allontanarsi a piedi, salire sull'auto e andarsene. Una fuga che è durata pochissimo per uno dei due. I primi a soccorrere la vittima sono stati due fratelli che abitano nella stessa strada; a loro, Gianni Avvisato avrebbe detto “mi hanno sparato” ma non è chiaro se abbia fatto in tempo ad aggiungere altri particolari, magari un nome. Inutili i tentativi di rianimazione praticati dai sanitari del 118 e inutile anche l'arrivo dell'elisoccorso: il trentottenne è morto, stroncato da una emorragia.
I carabinieri hanno passato tutta la notte a interrogare il fermato riuscendo a mettere insieme un quadro indiziario che la procura ha ritenuto sufficiente per chiedere al tribunale la convalida dell'arresto. Qualche precedente della vittima e le modalità dell'omicidio fanno pensare ad un regolamento di conti, ad una vendetta ma il fatto che l'esecuzione sia stata compiuta in pieno giorno, in una strada con tante case e senza sfondo, lascia spazio ad una interpretazione diversa: chi impugnava la pistola non aveva forse intenzione di uccidere ma solo di minacciare. Importante, a questo punto, sarà ricostruire il contenuto della discussione che ha preceduto il colpo o i colpi di arma da fuoco, una pistola calibro 22 che non è stata trovata.
Gli investigatori hanno anche visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate ovunque sul territorio di Carmignano e, dunque, anche a Comeana. I varchi in ingresso e in uscita e le rotatorie sono monitorare giorno e notte e non è possibile muoversi senza finire in qualche inquadratura. Le riprese hanno avvalorato il quadro indiziario a carico del trentanovenne attualmente rinchiuso in carcere.
nt
 
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