“Sangue, sangue, sangue”. E’ nato così, con questo grido disperato, il mistero che da stamani avvolge la morte violenta di una giovane donna cinese, trovata cadavere all’interno di una casa di via Chiti 8, all’angolo con via Puccini, nel cuore della Chinatown pratese. Le parole le ha gridate un cinese ai due poliziotti di servizio nel posto di polizia di via Puccini, intorno alle 9 di stamani. Gli agenti lo hanno seguito e hanno scoperto il corpo della vittima con accanto la probabile arma del delitto, un coltello. A quel punto sono stati avvertiti i carabinieri, competenti per zona territoriale.
Ma a distanza di ore dalla scoperta del cadavere, restano ancora tante ombre da dissipare. A partire, appunto, dall’identità della vittima, una donna di circa 35 anni, trovata completamente nuda e con numerose ferite da taglio alla schiena e una, quella mortale, alla gola. I carabinieri del comando provinciale di Prato stanno ascoltando numerosi cinesi, portati in caserma da stamani. Tra loro c’è anche una donna trovata piangente di fronte alla casa del delitto. Inizialmente avrebbe detto di essere una sorella della morta, poi è stato accertato che sarebbe la moglie di un cugino. Da lei si spera di avere qualche indicazione utile, anche se non è escluso di dover ricorrere alle impronte digitali per arrivare ad una identificazione completa.
L’omicidio è avvenuto all’interno di una palazzina a due piani suddivisa in tanti piccoli vani, separati da lastre di compensato. Vi alloggiano molti cinesi. Si tratta, in buona sostanza, di una specie di affittacamere e una delle ipotesi è che la vittima fosse proprio colei che gestiva la struttura. Non è però l’unica pista investigativa. Fuori dall’edificio, al di sotto del citofono, c’è una scritta in caratteri cinesi, tracciata con vernice rossa, che significa: “parrucchiera”. Nella stanza del delitto, invece, c’era un lettino per i massaggi. Cosa che fa pensare agli inquirenti di trovarsi di fronte ad un centro massaggi abusivo se non ad una attività di prostituzione.
Resta il fatto che stamani, in un orario che il medico legale colloca tra le 7 e le 8, qualcuno, in una delle stanze a pianoterra, ha colpito ripetutamente la donna con un coltello. E lo ha fatto mentre la poveretta era nuda: prima alla schiena, poi alla gola. Resta da capire se qualcuno ha sentito le grida. E se l’allarme è stato dato immediatamente. Oppure perchè non sia stato dato. Nella casa vivono molti altri cinesi e le pareti in compensato non possono certo nascondere le grida di una donna che viene accoltellata. I carabinieri delle investigazioni scientifiche hanno repertato macchie di sangue anche fuori dall’appartamento. Segno che forse anche l’assassino è rimasto ferito, o anche che aveva i vestiti intrisi nel sangue della vittima. Sul posto anche il magistrato di turno, il sostituto procuratore Roberta Pieri che ora coordina le indagini dei carabinieri. Indagini non facili, come spesso accade quando gli inquirenti si trovano a fare i conti con le barriere linguistiche e di diffidenza alzate dalla comunità cinese.
Claudio Vannacci
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