Per amore del marito si è presa una condanna a due anni e otto mesi di reclusione. Pena diventata definitiva dopo la sentenza della Cassazione che nei giorni scorsi ha confermato le sentenze dei giudici di primo grado a Prato e di quelli della Corte d’Appello di Firenze. L’imputata è una donna di 50 anni di nazionalità cinese, condannata per tentata corruzione per aver offerto 2.500 euro in contanti ai carabinieri che stavano ritirando la patente al marito, sorpreso a guidare completamente ubriaco. I fatti risalgono a tre anni fa ma solo nei giorni scorsi si è chiuso l’iter giudiziario. La donna dovrà anche pagare una ammenda di tremila euro.
Il marito della donna era incappato in un posto di blocco dei carabinieri di Prato. I militari si erano subito resi conto dello stato di ebbrezza dell’uomo e lo avevano sottoposto all’alcoltest che era risultato positivo con un tasso alcolemico di quasi quattro volte sopra il limite di legge. A quel punto i carabinieri hanno comunicato all’uomo che lo avrebbero denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli avrebbero ritirato la patente per la sospensione. Ed è qui che la moglie dell’uomo ha cercato di andare in suo aiuto, tirando fuori dalla borsa un rotolo di contanti – poi risultati essere 2.500 euro – che ha messo nelle mani di uno dei militari. Quest’ultimo non ci ha pensato su nemmeno un attimo e ha subito arrestato la donna con l’accusa di tentata corruzione. Nella loro sentenza i giudici di Cassazione hanno voluto sottolineare l’integrità del carabiniere, anche in considerazione del fatto che la cifra offerta superasse il suo stipendio mensile.
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