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Obbligo vaccinale, avvocato pratese si fa annullare dal giudice di pace la sanzione per non aver adempiuto


Primo caso a Prato e tra i primissimi in Italia di ultracinquantenni che hanno ingaggiato una battaglia contro l'imposizione del Governo di sottoporsi al vaccino antiCovid. Studi scientifici, principi costituzionali e norme di diritto per smontare le pretese dell'Agenzia delle Entrate incaricata dal ministero della Salute di scovare e 'punire' i recalcitranti


Redazione


“Illegittimo, irrazionale, incostituzionale e gravemente lesivo della dignità personale”. Un ricorso di 17 pagine, fitto di diritto e dati scientifici per sostenere l'assoluta contrarietà all'obbligo vaccinale e respingere la sanzione amministrativa di 100 euro notificata dall'Agenzia delle Entrate incaricata dal ministero della Salute di scovare e 'punire' gli ultracinquantenni che nel periodo dell'emergenza Covid non volevano saperne di vaccinarsi. A scriverlo e a depositarlo al giudice di pace è stato l'avvocato pratese Michele Giacco che oggi brinda alla vittoria: “Una questione di principio – commenta – un principio per il quale sarei arrivato fino alla Cassazione se ce ne fosse stato bisogno”.
Giacco bussa alla porta del giudice di pace ad aprile scorso dopo aver ricevuto posta dall'Agenzia delle Entrate che gli chiede 100 euro per la violazione dell'obbligo vaccinale imposto a tutti i cittadini con più di 50 anni d'età. “Acclarato – ha scritto l'avvocato nel suo ricorso – che i cosiddetti vaccini Covid non impediscono il contagio né la diffusione del contagio ed è quindi falso che obbligare un ultracinquantenne a vaccinarsi possa contribuire al contenimento della diffusione del virus”. Un presupposto a cui Giacco ha agganciato i “dati scientifici indipendenti pubblicati dai professori Montagnier, Malone, Tritto, Frajese, De Donno”, e le prime risultanze delle inchieste di diverse procure. L'avvocato, nel suo dettagliato ricorso, ha ricostruito tutto il periodo della pandemia e i tanti studi contrastanti sul “famigerato” (così lo definisce) vaccino. Un 'viaggio' scientifico e normativo che non ha tralasciato niente. “Il Dl 41/2021 introduce per la prima volta nel nostro ordinamento la violazione dell'habeas corpus: in altri termini – dice il ricorso – si impone la somministrazione di un trattamento sanitario di cui non risulta nota la frequenza di importanti effetti collaterali a breve e soprattutto a medio-lungo termine. Nel merito si ricorda che numerosi scienziati ritengono che si sia in presenza di una vera e propria terapia genica e che si sia in presenza di sieri e non di vaccini”. Ancora Giacco per contrastare le pretese dell'Agenzia delle Entrate: “Sul piano giuridico si sta perpetrando un'azione discriminatoria fondata sulla condizione personale – vaccinati e non vaccinati – di una categoria di cittadini, in radicale contrasto con l'articolo 3 della Costituzione che stabilisce i principi dell'eguaglianza formale e sostanziale di tutte le persone”. A dare sostegno anche un altro articolo della Costituzione: “Normativa discriminatoria che non trova alcuna legittimazione neppure nell'articolo 32 che consente l'imposizione di trattamenti sanitari con legge ma mai di trattamenti che siano lesivi al rispetto della persona umana”. La domanda che l'avvocato ha posto al giudice di pace: “Per quale motivo mi sarei dovuto sottoporre all'obbligo vaccinale”? La risposta è stata chiara: niente sanzione.
La sentenza è la prima a Prato e tra le primissime in Italia dove in queste settimane cominciano ad arrivare le battaglie ingaggiate dagli ultracinquantenni contro le conseguenze del mancato rispetto dell'obbligo vaccinale. “Difendo professori, agenti di polizia, professionisti che come me si sono sottratti all'imposizione – il commento di Giacco – una battaglia sacrosanta e non c'è nessuno che può fermarmi”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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