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Si dice che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Così, per verificare la veridicità del detto, la squadra interforze delegata al controllo delle attività gestite da cinesi è tornata a visitare il capannone di via Cortesi già controllato lo scorso 4 maggio, con la conseguente chiusura di ditte irregolari e una serie di denunce, anche a carico di due coniugi pratesi, proprietari dell’immobile. Ebbene, a una settimana di distanza dal primo blitz, gli agenti della questura e della polizia municipale, coadiuvati da vigili del fuoco e Asl, hanno trovato una situazione praticamente identica. Questa volta i controlli hanno riguardato altre due aziende ospitate dallo stesso capannone e lo scenario si è ripetuto: violazioni urbanistiche in serie, clandestini al lavoro, macchinari irregolari, condizioni igienico-sanitarie ai limiti, con la presenza di numerosi topi morti. Alla fine dei controlli, la Confezioni Luisa e la Confezione D.B.F sono state chiuse con il sequestro di 54 macchinari, due clandestini sono stati avviati in Questura per l’espulsione, i titolari sono stati denunciati per una serie di reati e violazioni alle norme urbanistiche e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche stavolta, poi, la scure si è abbattuta sui due coniugi pratesi, rispettivamente di 59 e 62 anni, che si sono visti nuovamente denunciare per concorso negli abusi edilizi e per non aver controllato e impedito il compiersi di irregolarità nei locali di loro proprietà.