Ancora gravi disordini all’interno del carcere della Dogaia. L’ennesimo episodio di una lunga serie nere che ha contraddistinto gli ultimi mesi. E’ successo ieri sera, venerdì 26 luglio, quando un gruppo di circa venti detenuti della prima sezione ha messo in atto un tentativo di rivolta. A segnalare il fatto è stato Giulio Riccio della Funzione pubblica Cgil, che racconta come i detenuti, per motivi ancora da accertare, hanno divelto i neon della sezione, lasciando al buio l’intero reparto. I rivoltosi hanno poi usato le brande di ferro per barricarsi nelle celle, impedendo l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria. La protesta è rientrata intorno alle 2 di questa notte, dopo una lunga trattativa di mediazione.
“La Funzione pubblica Cgil – si legge in una nota del sindacato – aveva già segnalato agli organi competenti la necessità di allontanare dall’istituto alcuni dei protagonisti della vicenda, ma senza esito. Donato Nolé, coordinatore nazionale Fp Cgil polizia penitenziaria, ha espresso la sua preoccupazione per il fallimento del sistema penitenziario italiano, sottolineando l’urgenza di misure efficaci per la gestione delle carceri. Nolé ha inoltre annunciato che il 31 luglio la Fp Cgil sarà in piazza a manifestare contro le problematiche che riguardano il comparto sicurezza. L’episodio di Prato rappresenta l’ennesimo segnale di crisi del sistema penitenziario nazionale, evidenziando la necessità di interventi immediati per evitare il ripetersi di simili situazioni”. Sul fatto si registra anche l’intervento del segretario generale territoriale di Uilpa, Ivan Bindo: “Ancora una volta gli episodi che avvengono alla casa circondariale di Prato dimostrano una gestione fallimentare da parte dei vertici dell’amministrazione penitenziaria. Lasciato in stato di abbandono l’istituto che da anni vede comandanti e direttori alternarsi continuamente, situazione, questa, che rende instabile qualsiasi sistema e che produce solo malessere. Il personale è stanco e stremato, nulla è cambiato nonostante le nostre rimostranze. Chiediamo maggiore attenzione e garanzia per la polizia penitenziaria”.
Riproduzione vietata