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E’ giallo sul presunto coinvolgimento del neo direttore generale della Provincia Giancarlo Cecchi nell’inchiesta fiorentina sui rapporti che legherebbero la Btp e il Credito Cooperativo Fiorentino. La notizia è uscita lo scorso 5 marzo sull’edizione fiorentina de La Nazione ed è stata ripresa e rilanciata stamani dal Tirreno, ma il diretto interessato non avrebbe ancora ricevuto nessun avviso di garanzia. A quanto pare della cosa sarebeb stato informato a suo tempo anche il presidente della Provincia Lamberto Gestri che avrebbe deciso di proseguire nell’iter che ha portato alla nomina contestata di Cecchi. Un nuovo capitolo, dunque, che si aggiunge ad una vicenda estremamente spinosa che ha già provocato l’uscita dalla giunta dell’ex assessore Gabriella Melighetti.E proprio contro le dichiarazioni dell’ex assessore si è alzato un fuoco di sbarramento da parte del centrosinistra. Ad aprire il fuoco è il presidente del Consiglio provinciale, Giuseppe Maroso che in una nota stigmatizza il comportamento dell’ex responsabile del bilancio “Melighetti è intervenuta più volte in Consiglio provinciale pronunciandosi sempre in maniera perfettamente conforme alla volontà della giunta – afferma in una nota -. Presentando il bilancio di previsione 2010, che conteneva anche la scelta e le risorse per il direttore generale, non ha sollevato alcuna eccezione, sostenendo con decisione contenuti e obiettivi della manovra. E’ chiaro che le opinioni che un amministratore esprime in Consiglio debbano, senza ombra di dubbio, essere quelle che realmente ha. Credo quindi che l’ex assessore abbia dimostrato ben poca considerazione delle istituzioni, visto che oggi ci dice che pensava ben altro”.. A ruota la dichiarazione di Luca Mori, capogruppo dell’Italia dei Valori chiamata in causa da Melighetti per i due pesi e le due misure usate da Gestri per approcciarsi all’analogo dissenso sul nome di Giancarlo Cecchi della dipietrista Loredana Ferrara “Non ci sono stati due pesi nel giudicare, semplicemente l’Idv ha manifestato fin dall’inizio alcune perplessità sulla scelta del direttore generale. Perché non ha preso in considerazione i nostri dubbi, quando li abbiamo espressi e quando, a dicembre, le abbiamo consegnato una lettera con espressa istanza di richiedere il parere della Corte dei Conti? ”. “Ciò che davvero è mancato all’ex assessore è la coerenza, un requisito essenziale per un politico e un amministratore. I dubbi e le perplessità che Melighetti racconta ai giornali di aver avuto in questi mesi non li ha mai espressi nei diversi incontri a cui ha partecipato” afferma, invece il capogruppo del Pd, Fabio Rossi.