Potrebbe essere vicina ad un punto di svolta l’inchiesta sulla scomparsa di Maria Denisa Adas. La madre, nelle ultime ore indagata dalla Procura di Prato, avrebbe omesso informazioni importanti sulla figlia e rilasciato false dichiarazioni al pm. Nello specifico, Maria Cristina Paun, non avrebbe raccontato tutto quello che sapeva su una conoscenza della figlia, un avvocato italiano. La donna sarebbe stata contattata dopo la scomparsa dall’uomo su un altro telefono, trovato e sequestrato ieri dai carabinieri nella sua abitazione a Roma al termine della perquisizione. Sul telefono, è quanto conferma la procura, è stato appurato lo scambio telefonico. A raccontare tutto questo sarebbe stata una delle amiche, ascoltata ieri dagli inquirenti e ritenuta testimone attendibile. La donna, che si è mostrata intimorita, avrebbe riferito che a Denisa “hanno tolto i denti, è stata seviziata e rapita” proprio da quest’uomo ma su questo dettaglio non ci sono conferme da parte degli investigatori. L’avvocato, secondo quanto riporta l’agenzia stampa Adnkronos, avrebbe detto alla madre che la figlia è viva e tenuta in ostaggio da un gruppo di romeni – da lui assistiti- a capo di un giro di prostituzione nella Capitale (leggi) e si sarebbe offerto di fare da mediatore, in modo gratuito. Una versione alla quale, però, l’amica di Denisa non crede. La ragazza avrebbe spiegato agli inquirenti che l’uomo “è un ex cliente, più volte respinto che non accetta la situazione tanto da volerla costringere a stare con lui”. La madre non avrebbe raccontato agli investigatori questo passaggio, probabilmente nella speranza di arrivare ad un accordo con il presunto rapitore privatamente. La mamma è stata sentita ieri a Prato insieme all’amica di Denisa che ha deciso di collaborare, e alla cognata. E’ stata proprio la madre l’ultima a sentirla per telefono, più volte durante la serata, tra un cliente e l’altro. L’ultima alle 23.28, poi il vuoto. Oltre agli effetti personali della giovane si cercano anche i soldi che avrebbe guadagnato in questi giorni. Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, ha spiegato che al momento le piste seguite restano plurime e non tutte toscane. Una cosa è certa, chi indaga esclude un allontanamento volontario o compiacente: in macchina della ragazza sono stati trovati il passaporto e tutti i suoi documenti. samuela pagliara
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