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Notte di violenza al Santo Stefano, paziente aggredisce i sanitari in servizio: tre feriti


L'ennesimo fatto di cronaca è avvenuto la scorsa notte nel reparto di psichiatria. Solo l'intervento dei carabinieri ha salvato i sanitari. Bilancio pesante. Uil e Nursind: "Sicurezza e tutela per i lavoratori, subito un confronto con l'azienda. Basta rischi durante il servizio"


Nadia Tarantino




Brutale aggressione nel reparto di psichiatria dell’ospedale Santo Stefano dove nella notte di lunedì 6 gennaio un paziente ha ferito due infermiere, una delle quali in modo grave, e una operatrice Oss. E’ successo intorno alle 3.20. Protagonista un giovane magrebino, ospitato in una struttura di accoglienza di Prato ma da un paio di giorni ricoverato in psichiatria. Sul posto, oltre ai vigilanti in servizio all’ospedale, i carabinieri che con non poca fatica sono riusciti a bloccare il paziente e a mettere fine alle sue intemperanze. Episodio gravissimo che ha suscitato la reazione del sindacato che torna a chiedere sicurezza e tutela per i lavoratori. Secondo quanto ricostruito, il giovane è uscito dalla camera e si è diretto verso l’uscita ma, davanti alla porta chiusa, ha perso la testa e ha aggredito gli infermieri afferrando una seduta in ferro e tirandola nella loro direzione. Nonostante i sanitari abbiano provato a contenere l’ira del paziente, questi è riuscito a bloccare un’infermiera tirandole i capelli, picchiandola e trascinandola nel corridoio. Sono stati momenti di violenza e tensione fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Il personale ferito è stato medicato al pronto soccorso da dove è stato dimesso con referti di svariati giorni. “Solidarietà ai colleghi – il commento dei sindacalisti Uil, Gaetano Militello e Alfredo Mazzarella – si ripropone necessariamente il tema della sicurezza. Chiediamo all’azienda di aprire subito un confronto per trovare soluzioni. Quello che è accaduto la scorsa notte non è solo l’ennesimo episodio al Santo Stefano, ma il segnale del rischio che i sanitari corrono durante il turno di lavoro. La nostra richiesta è anche quella di dare un riconoscimento ai colleghi che operano nei reparti più difficili e delicati, quale è appunto la psichiatria. In più, occorre risolvere il problema della carenza di personale, soprattutto ora che il reparto ha praticamente un turno scoperto dal momento che si contano tre feriti. La scorsa notte è stato richiamato in servizio il personale reperibile ma si tratta di una soluzione in extremis che non può diventare strutturale. La Uil è per confronto e intesa, attendiamo l’azienda”. Sull’aggressione interviene anche Nursind: “Notte di follia, escalation preoccupante – il commento di Roberto Cesareo, segretario territoriale – la situazione è fuori controllo e non è rinviabile il confronto con l’azienda”. Il Centro diritti del malato, per mezzo di Fabio Baldi, sottolinea “lo stato di ansia e preoccupazione dei sanitari” e chiede che il posto di polizia funzioni h24 come avveniva in passato. “Occorre risolvere il grave problema della sicurezza nel nostro ospedale – le parole di Baldi – serve un percorso partecipativo e serve subito, prima che accada di nuovo l’irreparabile”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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