L’ennesima ditta cinese è stata chiusa questa mattina, con il sequestro dell’immobile e di 23 macchinari professionali. A farlo è stata la squadra interforze coordinata dalla questura che a partire dalle 10 ha effettuato un controllo in uno stanzone di via Bologna, al cui interno era ospitata una ditta di confezioni. Gli agenti hanno identificato 10 lavoratori cinesi, tutti regolari in Italia ma risultati non non regolarmente assunti sul piano lavorativo. Si trattava, in pratica, di lavoro nero. Gli agenti della polizia municipale, invece, hanno constatato come nel magazzino fossero stati ricavati ben 19 angusti locali adibiti a dormitorio. Tutti costruiti abusivamente tramite pannellature in legno. E abusiva era anche la cucina in palese stato di degrado igienico sanitario. Per questo motivo il capannone è stato sottoposto a sequestro penale con i sigilli apposti anche a tutti i 23 macchinari professionali presenti all’interno. Rimosse 5 bombole gpl, tenute in cattivo stato di conservazione e potenzialmente molto pericolose. Gli ispettori della Direzione provinciale del Lavoro di Prato hanno inoltre sospeso l’attività lavorativa per la presenza di lavoratori non regolarmente assunti dal titolare della ditta di confezioni.
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