Lavorava a Prato come infermiera al carcere della Dogaia la donna di 37 anni, incinta di otto mesi, morta ieri domenica 18 febbraio dopo essersi sentita male in casa a Pistoia. Trasportata d’urgenza all’ospedale San Jacopo, i medici hanno provato a rianimarla a lungo, per permettere anche la nascita del piccolo con il cesareo. Il bambino, come riportato oggi dai quotidiani di Pistoia, ora si trova all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, in condizioni gravi.
La 37enne si chiamava Laura Porta ed era anche volontaria della Misericordia di Pistoia. Infermiera del 2021, aveva lavorato per lo Studio Auxilium Stp nel carcere della Dogaia, con passione e professionalità. Al momento era in maternità ed era in graduatoria nel concorso pubblico per l’assunzione come infermiera da parte del servizio sanitario nazionale. L’Asl fa sapere che per la giovane mamma sarà disposto il riscontro diagnostico per risalire alle cause del decesso.
“Ci stringiamo con forza al compagno e ai familiari di Laura per questa enorme tragedia – dice David Nucci, presidente dell’Ordine degli infermieri interprovinciale di Firenze e Pistoia -. In questo momento drammatico voglio aggiungere anche un ricordo personale. Laura era stata una mia studentessa: era una collega con una grande motivazione e con un entusiasmo contagioso. Anche dopo la laurea continuava ad aver voglia di studiare, approfondire, crescere professionalmente”. “Una vita spezzata in maniera drammatica – è il ricordo di Mariaflora Succu, direttore operativo di Auxilium Stp -. Un fiore reciso. Una ragazza che aveva davanti una vita brillante, piena di gioia e di entusiasmo”.