E' Giorgio Galanti, cardiologo pratese, uno dei due medici finiti nell'inchiesta della procura di Firenze sulla morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina, 31 anni, morto improvvisamente lo scorso 4 marzo, a Udine. Galanti, ordinario di medicina sportiva interna dell'ospedale di Careggi e direttore del Dipartimento medicina sportiva, da pochi giorni in pensione, è stato iscritto sul registro delle notizie di reato assieme al direttore sanitario dell'Istituto di medicina dello sport di Cagliari, Francesco Stagno. Omicidio colposo è l'ipotesi di reato formulata dal procuratore Giuseppe Creazzo e dal sostituto Antonio Nastasi a carico dei due medici che avrebbero, in tempi diversi, validato l'idoneità di Astori all'attività sportiva. Galanti e Stagno saranno sentiti giovedì. “Ero fuori Firenze e devo vedere e capire esattamente di cosa si tratta”, ha detto Galanti rispondendo all'Ansa. Il cardiologo è assistito dall'avvocato Sigfrido Fenyes. La procura fiorentina aveva incaricato il professore Domenico Corrado, docente dell'Università di Padova, di approfondire il risultato dei primi esami ordinati dalla procura di Udine a due esperti che hanno stabilito che ad uccidere il capitano della Fiorentina è stata una forma di cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro. Nel fascicolo di pm ci sarebbero gli esami eseguiti dal calciatore a Careggi nel 2016 e nel 2017. Esami, sembra, che evidenziarono anomalie nel tracciato dell'elettrocardiogramma, in particolare aritmie ventricolari che potevano essere valutate come avvisaglie di una patologia. Avvisaglie che, se indagate in qualche modo, potevano evitare la tragedia? Difficile, al momento, dare una risposta. Lo stesso consulente della procura ha chiarito all'Ansa che “le indagini fatte su Astori erano insufficienti per trovare la malattia che poi ha causato la morte, una patologia silente e difficile da individuare. Io non dico che erano sbagliate – ha aggiunto – posso solo dire che i due episodi di aritmie registrate in passato potevano indurre a fare ulteriori approfondimenti come previsto dalle linee guida”. Astori non ha mai incontrato ostacoli nel superamento dei test di idoneità dall'esordio, nel 2006 con il Pizzighettone, in avanti. Prima di arrivare a Firenze, il difensore aveva militato nella Cremonese, nel Cagliari e nella Roma. La mattina del 4 marzo fu trovato morto nella sua stanza dell'albergo dove era in ritiro con la squadra prima della partita contro l'Udinese. Una defibrillazione gli avrebbe potuto salvare la vita, ma era solo nella camera e solo la mattina, quando non si presentò per la colazione, fu scoperta la tragedia.