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Minacce di morte al procuratore di Prato Tescaroli: “Ti faremo saltare con il tritolo”


Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica la lettera minatoria sarebbe arrivata il 29 luglio nell'ufficio del magistrato a Palazzo di Giustizia


Claudio Vannacci


Una lettera minatoria con minacce di morte al neoprocuratore di Prato Luca Tescaroli sarebbe stata fatta arrivare nel suo ufficio al Palazzo di Giustizia. La notizia è rivelata nell’edizione di oggi da Repubblica che riporta anche il testo della minaccia: “Ti faremo saltare con il tritolo. Finiremo quello che abbiamo iniziato”. Secondo quanto riportato dal quotidiano la lettera sarebbe arrivata il 29 luglio scorso e, in base al timbro postale, sarebbe stata spedita il 18 da Firenze. Sulla vicenda stanno indagando i magistrati di Genova, competenti sul distretto di Corte d’Appello di Firenze.
Tescaroli in questi anni ha indagato a lungo per svelare i mandanti occulti delle stragi mafiose degli anni Novanta e vive sotto scorta. Già lo scorso anno, a giugno, era scattato l’allarme dopo che due uomini durante la notte avevano lasciato un pacco sospetto davanti alla sua abitazione a Firenze. In mattinata, la sindaca di Prato Ilaria Bugetti, a nome di tuta la giunta comunale, ha voluto esprimere solidarierà e vicinanza al procuratore capo Tescaroli per le minacce ricevute: “Le istituzioni pubbliche devono fare quadrato attorno ai rappresentanti dello Stato che ogni giorno sono in prima linea per combattere la mafia e i comportamenti mafiosi in ogni loro manifestazione. – afferma Bugetti – Non ci possono essere esitazioni. Il sostegno ai magistrati e alle forze dell’ordine impegnati in questa battaglia quotidiana è pieno e convinto. Siamo al fianco del dottor Tescaroli e di chi come lui combatte ogni giorno per estirpare la criminalità organizzata. Il messaggio deve essere chiaro: Tescaroli non è e non sarà mai lasciato solo”. La solidarietà al neoprocuratore è unanime e arriva anche dal centrodestra pratese attraverso le parole dell’onorevole di Fratelli d’Italia Chiara La Porta che in una nota scrive: “Non lasceremo che qualsiasi forma di minaccia o intimidazione impedisca alle istituzioni tutte di difendere e far vincere i valori dello Stato”. A denunciare quanto successo ed eprimere vicinanza anche tutti i consiglieri della lista civica Gianni Cenni sindaco: “E’ un atto vile, un attacco non solo alla sua persona ma a tutta la nostra comunità e allo stato di diritto. Condannando con forza questo tentativo di intimidazione ribadiamo la nostra totale fiducia e supporto alle forze dell’ordine e alla magistratura”. Solidale con il procuratore anche l’onorevole di Forza Italia Erica Mazzetti che aggiunge: “Ho avuto l’opportinità di incontrare Tescaroli pochi giorni fa e insieme abbiamo subito analizzato i problemi della città. Condivido i suoi obiettivi e apprezzo il suo impegno. C’è un importante lavoro da fare contro le infiltrazioni mafiose in Toscana che sono diventate un problema serio: andiamo avanti”. Sostegno anche da parte del Partito Democratico attraverso le parole di Marco Furfaro che, in una nota, parla di gesto barbaro e incivile: “Tescaroli è un servitore dello Stato che per anni si è occupato di indagini sulle stragi mafiose, lavoro che gli era già costato l’aver ricevuto altre minacce. Oggi, a distanza di un anno, l’episodio si ripete e non è accettabile. Mi auguro che i responsabili vengano presto individuati e perseguiti a norma di legge”.
Anche la Ges Toscana dell’Associazione nazionale magistrati, esprime “solidarietà e vicinanza al collega Luca Tescaroli, procuratore di Prato, nella certezza che alla vile intimidazione di stampo mafioso saprà rispondere, come in occasione di precedenti indebite pressioni e strumentali censure, con serena determinazione, senso del dovere e responsabilità istituzionale”. Da Roma, il sottosegretario agli Affari Esteri Giorgio Silli si unisce: “La giustizia sia una delle tre colonne portanti della Repubblica, i tre poteri siano sempre indipendenti e complementari per il bene del paese. Solidarieta’, sempre, al pm Tescaroli ed a qualsiasi altro servitore dello Stato che riceva minacce durante l’espletamento del proprio incarico”. Il presidente della Regione Eugenio Giani ha commentato le minacce ricevute dal capo della procura di Prato e ha detto: “Non possiamo accettare intimidazioni e non dobbiamo arretrare di un passo di fronte a queste gravi intimidazioni. In attesa che sia fatta piena luce sulle responsabilità e sui mandanti di questo gesto- continua Giani- voglio esprimere anche a nome della giunta, piena solidarietà a chi lavora da sempre in prima linea contro la criminalità organizzata. In Toscana non c’è e non ci sarà mai spazio per chi tenta di imporre un sistema basato sul ricatto e la violenza. La sua battaglia per la legalità è anche la nostra”.

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(N° 4 del 14/02/2009)
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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