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Maltempo, chiesto lo stato di calamità naturale. Mondanelli: “Il sistema di protezione civile ha funzionato”


Redazione


E’ già stata avanzata la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per l’intera provincia di Prato, all’indomani della terribile notte di Natale. I danni sono ingenti. Solo quantificando gli interventi d’urgenza di parte pubblica si parla già di 8-10 milioni di euro. I danni alle famiglie sono ancora da quantificare. In serata è arrivata la notizia dell’inserimento di Prato,  insieme ai comuni di Lucca Pisa e Massa, fra le aree a cui verrà riconosciuto lo stato di calamità naturale dopo le disastrose alluvioni avvenute in Toscana nella notte di Natale. Lo ha annunciato il deputato pratese Riccardo Mazzoni dopo un colloquio telefonico avuto in serata col ministro Altero Matteoli, che presenterà il relativo decreto già al prossimo consiglio dei ministri. Mazzoni, che ieri mattina è stato insieme all’assessore Mondanelli nella zona in cui il Calice ha rotto gli argini e ha poi incontrato gli sfollati alla Villa del Palco, ha spiegato al ministro la situazione della zona, che è gravissima, e Matteoli ha subito assicurato il suo interessamento. Quella di Natale è stata una lunga notte di paura per Prato. Quindici abitazioni sono state evacuate in seguito al cedimento dell’argine del torrente Calice nella zona sud della città (in località Ponte dei Bini) al confine con la provincia di Pistoia, mentre il Bisenzio e l’Ombrone raggiungevano, rispettivamente, i livelli massimi di tre metri e mezzo e sei metri. Evacuato anche il canile del Calice. Situazione di grandissima difficoltà anche in Val di Bisenzio dove alla frana sulla Sr “325” in località Sasseta se ne sono aggiunte, nel corso delle ore, altre nove di media e piccola entità.Il punto della situazione è stato fatto oggi pomeriggio nella sala operativa della Protezione civile dal presidente della Provincia Lamberto Gestri, dagli assessori alla Protezione civile del Comune e della Provincia, Dante Mondanelli e Stefano Arrighini, e dal presidente della Comunità Montana, Marco Ciani. Con loro anche il consigliere regionale Fabrizio Mattei. Gli amministratori hanno parlato di “evento straordinario” (con una intensità di pioggia come non si vedeva da 20-25 anni). “Il sistema di protezione civile ha funzionato – afferma l’assessore comunale Dante Mondanelli -. Nessuno fra le 31 persone, 15 famiglie in tutto, trasferite dalle loro abitazioni alla Villa del Palco a causa dell’esondazione del fiume Calice ha avuto necessità di cure mediche. Per quanto riguarda il canile, dei 180 cani che vi erano ospitati, 10 risultano morti o dispersi e tutti gli altri si trovano ora al parco ex Ippodromo, struttura comunale, e ricevono l’attenzione degli addetti ai lavori e la solidarietà di tanti nostri concittadini. La protezione civile ha dato il meglio di sé, professionisti e volontari hanno lavorato ininterrottamente dal 22 dicembre in poi, effettuando turni anche di 48 ore consecutive. Vorrei inoltre sottolineare che altre città italiane ed europee hanno registrato, in analoghe condizioni meteorologiche, disagi ben peggiori dei nostri. Di fatto lo sbalzo termico, da -7 a 17 gradi in 24 ore che non si registrava qui da mezzo secolo, ha sciolto la neve ed ingrossato i fiumi, ma l’apertura al momento giusto della cassa di espansione ha evitato danni ben più consistenti. Desidero anche fare un riferimento ai disagi legati alla nevicata dei giorni scorsi. Compito della protezione civile è liberare le strade, i percorsi dei mezzi pubblici e l’accesso ai luoghi di pubblica utilità. Il ghiaccio sui marciapiedi non è e non può essere un fenomeno aggredibile dalle forze di protezione civile bensì, come negli altri paesi europei, dovrebbe essere affrontato dai cittadini residenti, come senso civico vorrebbe. Molti lo hanno fatto. Spesso invece, quanti sono maggiormente lamentati sono stati proprio coloro i quali non hanno spalato neppure la porta di casa loro. Infine – conclude Mondanelli – una battuta sul canile, che riconosciamo come buon frutto del piano strutturale realizzato dalle precedenti amministrazioni, benché posto in zona a rischio esondazione. 200 cani sono troppi per una struttura del genere e quindi, risorse permettendo, cercheremo di individuare un’area più opportuna per la costruzione di un nuovo canile”.Intanto nell’area allagata oggi si è cominciato a lavorare per liberare le abitazioni dal fango. La Provincia entro la mattinata di domani conta di aver completato la sistemazione e la risagomatura dell’argine sinistro – per una lunghezza di circa 30 metri – che poco prima delle 3 e mezzo del 25 dicembre ha ceduto provocando l’allagamento della zona circostante. La macchina della protezione civile – già mobilitata dal pomeriggio del 24 – nella notte di Natale ha provveduto subito all’evacuazione delle famiglie. Pesante, dicevamo, la situazione nell’alta Valle del Bisenzio. Il presidente della Comunità montana Marco Ciani ha parlato di dieci frane: cinque interessano la zona di Montepiano, nel comune di Vernio, dove due famiglie hanno lasciato la loro abitazione. Altre due famiglie sono isolate nella zona di Montecuccoli. Tre frane interessano la SP 2 che collega Vernio a Cantagallo.
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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