Avrebbe temuto per la sua incolumità al punto di scrivere in una chat whatsapp con alcune amiche , di stare attente all’uomo appena incontrato, allegando anche una sua foto. Sono le ultime indiscrezioni trapelate riguardanti la scomparsa di Maria Denisa Adas, la trentenne di origini rumene, da qualche giorno a Prato, di cui si sono perse le tracce lo scorso 15 maggio. Nessuno, tra i residenti ed i commercianti della zona di via Ferrucci, riferisce di averla vista. La procura, che da ieri ha aperto un fascicolo per sequestro di persona, è a lavoro per ricostruire gli ultimi contatti della donna arrivata in città da qualche giorno (leggi). Al vaglio tutte le telecamere della zona alla ricerca di elementi utili all’indagine. Nelle scorse ore, gli inquirenti avrebbero ascoltato l’ultima persona immortalata dalle telecamere del residence alle 20.45 di venerdì 16 maggio, probabilmente l’ultimo cliente, il quale avrebbe dimostrato ai magistrati di avere un alibi. Qualche ora più tardi, intorno alle 23.30, la ragazza avrebbe comunicato su una chat di gruppo utilizzata per scambiarsi contatti e consigli di alloggio, di aver avuto a che fare con un uomo pericoloso e di non sentirsi al sicuro. Mentre proseguono le ricerche, scandagliando ogni angolo della zona, alla famiglia sono state mostrate due foto scattate alla stazione centrale di Prato. Entrambe le segnalazioni però si sono rivelate errate, somiglianze con Denisa ma non lei. Le chiavi della stanza dove alloggiava sono rimaste all’interno della porta, un particolare insolito che farebbe pensare ad un’uscita temporanea. L’unica certezza, in un quadro ancora del tutto nebuloso e con pochissimi elementi, riguarda il residence. Gli abitanti della zona si erano resi conto dei movimenti strani, loschi, sospetti che da qualche tempo ruotavano attorno alla struttura. Uno strano via vai di persone di ogni tipo e classe sociale, in quello che definiscono un “albergo a ore”. Al secondo piano dello stabile, in via Ferrucci 95, le famiglie avevano smesso di alloggiare da qualche mese, come spiegano: “Notavamo molte ragazze truccatissime entrare ed uscire, le vedevamo per qualche giorno e poi andavano via, altre prendevano il loro posto. Era chiaro fin da subito cosa facessero lì anche se, tutto sommato, è sempre stato un ambiente discreto che non ha mai dato problemi – raccontano alcuni vicini- da qualche tempo avevamo capito che si trattasse di un luogo d’incontro e di che genere, ma tranne qualche situazione spiacevole di bivacchi nel retro, nient’altro”. Il residence, che si trova al secondo piano, è gestito da due italiani. Le telecamere all’interno, però, non funzionano, sono finte. Nel parcheggio sul retro, circondata dai palazzi, la macchina di Denisa. La fiat 500 rossa è rimasta dov’era da giovedì scorso, non è stata posta sotto sequestro. Sul parabrezza il tagliandino del parcheggio, pagato dal 12 maggio fino a domenica 18 maggio, il giorno in cui secondo la ricostruzione fornita da una delle amiche, sarebbe dovuta tornare a Roma, dove viveva stabilmente. Le chiavi dell’auto portate via, insieme a due trolley, una coperta e alla borsa. La donna, che lavorava come escort e ragazza immagine, potrebbe aver avuto a che fare con un malintenzionato o essere stata costretta ad allontanarsi per sfuggire da qualcuno o da qualcosa. Su alcuni siti d’incontri, la ragazza avrebbe utilizzato come nome anche “Alexandra Ada” e risulterebbe impegnata in un tour in varie città italiane che avrebbe toccato (fino al prossimo 24 maggio) anche Bologna, in via della Viola. A Prato, nel residence di via Ferrucci, era già stata in passato. (samuela pagliara)
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